Fuga dalle bombe in Ucraina, il piccolo Denis nasce a Seriate

Al «Bolognini» Mamma Oksana con l’altro figlio Maksim da Ternopil’ in bus fino in Romania. Poi in auto ha raggiunto Bergamo. Nonna Selena: «Un ucraino che abita qui è andato prenderli. Che gioia quel parto al sicuro».

Il terrore dei bombardamenti, delle sirene notte e giorno, dell’incubo dell’avanzata dei russi l’ha vissuto nella pancia della mamma: il primo vagito, però, per Denis è stato in un luogo sicuro, tra le lenzuola candide e le stanze disinfettate dell’ospedale «Bolognini» di Seriate. La fuga dalla guerra l’ha vissuta ovattata nel liquido amniotico: sua mamma Oksana, 33 anni, con il fratellino più grande Maksim, ha deciso quando ormai era alla fine della gravidanza di cominciare la lunga marcia della speranza verso un mondo più tranquillo e sicuro, senza l’incubo delle pallottole e delle bombe, senza il timore di incendi e crolli, rinunciando agli affetti e ai luoghi della sua terra d’origine.

Un lungo viaggio

«Mia figlia Oksana, che faceva l’infermiera in Ucraina, con il figlioletto Maksim è scappata in tutta fretta da Ternopil’ – racconta Selena Drapak, 54 anni, la mamma di Oksana Andriuovska –. Il marito di mia figlia non poteva allontanarsi dalla nostra patria, sapeva benissimo che sarebbe stato chiamato per andare al fronte. Ma lì, nella nostra Ucraina che io ho lasciato 17 anni fa per venire a Bergamo dove ho trovato un lavoro da colf per sostentare tutta la famiglia, mia figlia Oksana non poteva restarci. Era impossibile, e rischiava anche di partorire sotto le bombe. Ha preso poche cose ed è scappata». Oksana, con il piccolo Maksim, che ha 4 anni, e in pancia il nascituro Denis, ha fatto un viaggio in pullman fino alla frontiera con la Romania. Con lei centinaia e centinaia di altri profughi, in quei primi giorni di guerra. Aveva avvertito la mamma dicendole che avrebbe cercato di mettersi in salvo raggiungendo l’Italia per arrivare a Seriate.

«Un viaggio pesantissimo, con tante altre persone disperate e sconvolte come lei, senza sapere come avrebbe potuto organizzare il suo futuro, né quello dei suoi bambini»

«Un viaggio pesantissimo, con tante altre persone disperate e sconvolte come lei, senza sapere come avrebbe potuto organizzare il suo futuro, né quello dei suoi bambini – racconta Selena (la figlia Oksana ha preferito affidare a lei le parole per ricordare l’incubo della fuga, perché non conosce l’italiano e ora è troppo impegnata ad accudire il piccolo che è nato a Seriate, probabilmente il primo neonato profugo a vedere la luce in terra orobica) –. Ma per farla arrivare sana e salva a casa mia mi sono dovuta ingegnare. Non ero in grado di fare tutto da sola, così mi sono rivolta ad alcuni conoscenti ucraini che abitano a Bergamo e che sono arrivati fino a Varsavia. Lei, con mezzi di fortuna, è riuscita a raggiungere la Polonia e così ha potuto mettersi su quell’auto e arrivare a Seriate, dove abito io». Oksana, con il piccolo Maksim in braccio e Denis il nascituro in pancia è arrivata a Seriate l’1 marzo: il suo piccolo poteva nascere da un momento all’altro, e solo per un caso fortuito non ha visto la luce mentre lei era in viaggio, mentre cercava un riparo dall’incubo della guerra.

«Ci siamo sentiti protetti tutti, perché Oksana e i suoi figli erano liberi da quell’orrore e io finalmente li avevo vicini. Sono salvi dalle bombe e dalla guerra»

«Per fortuna è andato tutto bene, in quel viaggio, se ci penso mi vengono i brividi, chissà cosa poteva accadere se avesse avuto le doglie. Invece ho avuto la gioia di assistere alla nascita di Denis qui, a Seriate, dove abito da tanti anni – continua a raccontare Selena –. Oksana ha concluso sotto il mio tetto senza problemi la sua gravidanza, appena cominciato il travaglio siamo andati in ospedale e il 20 marzo ha partorito Denis al “Bolognini” di Seriate. È stata una gioia infinita, in questi momenti di grande difficoltà, diventare nonna per la seconda volta. Momenti bellissimi: ci siamo sentiti protetti tutti, perché Oksana e i suoi figli erano liberi da quell’orrore e io finalmente li avevo vicini. Sono salvi dalle bombe e dalla guerra».

«Con l’arrivo di una nuova vita e la sicurezza che ci ha regalato la Bergamasca cerchiamo di guardare al futuro con più ottimismo»

E Maksim, il primo nipotino di 4 anni, ha già cominciato ad ambientarsi; appena arrivato e sbrigate tutte le pratiche necessarie, è stato iscritto alla scuola materna di Seriate, in via Roma, dove frequenta la sezione «Primavera». «Ed è contento, tranquillo finalmente – rimarca la nonna Selena –. Certo, non sono per noi momenti facili, con il marito di mia figlia che sta rischiando ogni giorno, nel cuore della guerra. Ma con l’arrivo di una nuova vita e la sicurezza che ci ha regalato la Bergamasca cerchiamo di guardare al futuro con più ottimismo: non so cosa faranno mia figlia e i suoi due bambini nei prossimi mesi. Per il momento, stiamo insieme. Ed è già un grandissimo regalo».

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