Gli effetti del virus sul bilancio 2020
Per Palafrizzoni molte entrate a rischio

La chiusura di tutte le attività causerà un netto calo degli incassi di multe e tassa di soggiorno. Gandi: «Spese e servizi dovranno essere ripensati».

«Siamo all’anno zero. Il bilancio sarà tutto da ripensare». Al secondo piano di palazzo uffici, di fronte al municipio in piazza Matteotti, non c’è nessuno. Un anno fa, negli stessi giorni, brulicava di dipendenti affaccendati. Di solito questo è un periodo caldo per chi si occupa di bilanci comunali. Sono le settimane in cui si cerca di capire se le previsioni sono rispettate, se c’è da fare qualche aggiustamento in corsa.

Si iniziano a programmare le spese delle opere pubbliche e dei Servizi sociali, quelle che necessitano di più liquidità. Arrivano i primi incassi, dagli accertamenti, dai dividendi o dalla tassa di soggiorno. Ora è tutto fermo, congelato. Il duro lavoro di programmazione svolto negli ultimi anni, che ha portato il Comune di Bergamo a diventare un modello a livello nazionale, deve essere ripensato.

Non una leggera modifica, ma un cambiamento radicale. Lo impone la drammatica realtà: il coronavirus sta mettendo a dura prova la struttura amministrativa su cui si regge la società. Una prova che sarà ancora più dura con la (lenta) ripresa verso la normalità. Il prossimo bilancio sarà un momento decisivo per costruire il futuro della città e già ora i dirigenti di Palafrizzoni stanno cercando di capire come dovrà essere reimpostato.

Le conseguenze del «lockdown» si possono intuire, anche se è presto per avere delle previsioni precise. Nel capitolo entrate ci sarà un netto calo di alcune voci: è facile prevedere un abbattimento della tassa di soggiorno (1,3 milioni nel 2019), ma anche della tassa di occupazione suolo pubblico (2,1 milioni) e della tassa sulla pubblicità (3 milioni). Con i cittadini tutti chiusi in casa caleranno anche le entrate da sanzioni al codice della strada, soprattutto per la violazione delle zone a traffico limitato. Solo il capitolo multe, nel 2019, ha portato nelle casse di Palafrizzoni 8,4 milioni di euro. I punti di domanda si sprecano sui permessi di costruire (6,7 milioni nel 2019), i proventi dai servizi di mensa nelle scuole (3,6 milioni), i biglietti di teatri, musei, mostre (124 mila euro) oltre a tutti gli altri servizi che sono fermi.

Sarà molto difficile prevedere anche le spese. Tenendo fisso le risorse necessarie a pagare i dipendenti comunali, alcune voci saranno ridotte, altre invece aumenteranno, come i Servizi sociali. Il Comune spenderà meno in opere pubbliche, perché già ora la progettazione è ferma e molte scadenze dovranno essere rinviate all’anno prossimo. «I riflessi di questa vicenda si faranno sentire sul bilancio comunale - spiega il vicesindaco Sergio Gandi -. Tutto dovrà essere ricalibrato sulle necessità della ripresa. Avremo un incremento dei costi in alcuni servizi e un calo in altri. Penso alle persone fragili e sole, che dovremo sostenere. Dipenderà molto anche dagli aiuti che verranno garantiti nei prossimi mesi».

Gandi scommette sulla voglia di riscatto della città, che non vede l’ora di rialzarsi. «È una speranza che percepisco dallo spirito di coesione e solidarietà che vedo in questi giorni. Il momento è duro, ma va affrontato con consapevolezza e serietà. Il mondo che abbiamo conosciuto non esisterà più. Deve essere ricostruito con altri obiettivi e altre priorità».

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