Guardia giurata muore a 25 anni: «Addio Walter, eri un gigante buono»

Pradalunga, un male incurabile lo ha portato via nel giro di un anno. Dal 2017 lavorava alla Sorveglianza italiana. Martedì 21 settembre alle 15 i funerali nella parrocchiale di Cornale, con il picchetto dei colleghi: «Pieno di vita, benvoluto e attaccato al servizio».

I colleghi lo chiamavano affettuosamente «gigante buono» per la sua stazza. E perché dietro quella corporatura così robusta Walter Pezzotta nascondeva tutti i suoi pregi, umani e lavorativi: guardia particolare giurata dal 2017, se n’è andato a soli 25 anni l’altra notte, stroncato da un male incurabile che non gli ha dato tregua e che, nel giro di un anno, lo ha ucciso. Ma Walter il suo lavoro l’ha portato avanti fino all’ultimo, fino a quando ha potuto: di Pradalunga, da quattro anni lavorava per la Sorveglianza italiana, di pattuglia in strada e, di recente, a Oriocenter. E proprio al centro commerciale aveva iniziato anni fa, quando lavorava per la Sicuritalia. La notizia della sua scomparsa ha destato grande commozione in chi lo conosceva: «Walter era un ragazzo giovane e pieno di vita – raccontano i colleghi –: in servizio era voluto bene da tutti perché era sempre disponibile. La sua era un’ottima presenza: educato, attaccato al servizio che svolgeva sia di pattuglia che a Oriocenter, era il collega che tutti vorrebbero. Lo chiamavamo il “gigante buono” per la sua stazza. Walter, mancherai a tutti noi: ora riposa in pace. E un pensiero va anche alla sua famiglia, che perde un ragazzo giovane e pieno di vita». E martedì 21 settembre, per i funerali, che saranno celebrati alle 15 nella parrocchiale di Cornale, proprio i colleghi della Sorveglianza italiana schiereranno il picchetto d’onore con il berretto che Walter indossava in servizio. Il corteo funebre partirà dalla chiesa dei Santi Fermo e Rustico di via Santa Lucia, dove la salma è composta.

Il venticinquenne lascia nel dolore la mamma Emanuela, il papà Giuliano, il fratello Stefano, la cognata Michela, i nipotini Alessia e Nicolò e la nonna Maria. Affranto Ruggero Pizzagalli, direttore di Oriocenter, che oggi sarà ai funerali con la Sicuritalia e tutta la dirigenza del centro commerciale: «Walterone, come lo chiamavamo perché era un metro e novanta per cento chili, per me era ormai di famiglia.

Venti giorni fa, a pranzo a casa mia, mostrava ancora la sua passione per il lavoro, per la legalità, per l’onesta e la trasparenza: perché lui stesso era così. Quando iniziò da noi era davvero giovanissimo, ma già si capiva quanto ci tenesse al suo lavoro: era un ragazzo con la “R” maiuscola, direi perfetto, senza difetti. Nella sua cameretta teneva le sue divise, il suo cappello e la paletta: alla legalità credeva davvero. Fino a venerdì ci siamo messaggiati e anche negli ultimi messaggi su Whatsapp si preoccupava dei suoi genitori, diceva di essere grato per quello che avevano fatto per lui». A fine agosto, con le ultime forze che il male gli aveva lasciato, aveva tenuto a battesimo il nipotino come padrino: «Poi è come se si fosse svuotato – ricorda ancora Pizzagalli –, è come se il male avesse preso il sopravvento. Senza però mai togliergli la speranza: “Se mi affianchi qualcuno, posso comunque venire a lavorare?”, mi ha chiesto fino all’ultimo. Era uno che toglieva a sé per dare agli altri. È stato un grande, un ragazzo come non ce ne sono molti. E ci mancherà davvero parecchio».

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