«Il giorno che cambiò la Storia»: così i bergamaschi ricordano l’11 settembre

L’11 settembre, 20 anni dopo. L’attentato alle Torri Gemelle nei ricordi dei lettori de «L’Eco di Bergamo».

Sono passati 20 anni ma le immagini e i ricordi degli attentati alle Torri Gemelle e al Pentagono, di quello fallito contro Capitol Hill, non si dimenticano. L’11 settembre 2001 ha cambiato il corso della storia dell’Occidente, il corso delle nostre storie . Non solo quello delle 2.977 vittime di Ground Zero e delle loro famiglie, dei seimila feriti o del popolo americano. Due aerei di linea della United Airlines e dell’American Airlines si schiantano sulle torri Nord e Sud del World Trade Center a una manciata di minuti di distanza: le torri famose dello skyline di New York, proprio quelle che si vedono in tanti film, crollano in un’ora e 42 minuti in diretta mondiale. I sopravvissuti avvolti nella polvere grigia, i corpi che cadono nel vuoto, le sirene dei soccorsi, le fiamme che sembrano sciogliere come burro quel capolavoro di ingegneria, li abbiamo visti tutti, o almeno tutti quelli che nel 2001 avevano un’età per ricordarsene.

Una tragedia mondiale: immagini e ricordi indelebili

Abbiamo raccolto più di 300 testimonianze solo su Facebook tra i nostri lettori che hanno risposto all’invito de «L’Eco di Bergamo» di condividere la memoria e i ricordi di quei giorni, i segni che ha lasciato nelle nostre vite . Il post sui social ha avuto migliaia di interazioni segno che l’attentato di Al Qaeda e della rete di Osama Bin Laden è scolpito nella memoria collettiva. In tanti erano dei bambini e da adulti hanno sentito il bisogno di raccontare quel loro 11 settembre di 20 anni prima. «Avevo 8 anni e ricordo che stavo guardando la Melevisione a casa dei miei nonni insieme a mia sorella di 4 anni. Mamma e papà erano all’ospedale con l’altra sorellina appena nata alle prime ore dell’11 settembre 2001 . Lupo Lucio sullo schermo si blocca, fermo immagine, poi schermo nero, ed edizione straordinaria del telegiornale» racconta Laura. In molti intorno alle 14.46 erano appena tornati dai primi giorni di avvio dell’anno scolastico, dopo pranzo stavano guardando i cartoni o le serie tv quando le dirette dei tg hanno fatto irruzione con la notizia dei dirottamenti e le immagini del secondo aereo che si schianta.

I Simpson, la Melevisione e poi le torri distrutte: i ricordi da bambini

«Io avevo 11 anni ed ero appena tornata da scuola il primo giorno di prima media… stavo guardando i Simpson e avevano fermato tutto per far vedere quello che stava succedendo! Immagini che non dimenticherò mai» scrive Vale. «Avevo 11 anni, ero in biblioteca con la mia amica, torno a casa alle 18 e mia mamma davanti al telegiornale mi spiega la tragedia ...lo ricordo come se fosse successo ieri» dice Angy. «Avevo 16 anni, ero al corso di Cater&Banqueting all’alberghiero di San Pellegrino Terme, ricordo che con sgomento ci diede la notizia il professore in classe» spiega Sara. «Rientravo a casa dal corso di danza, con lo zainetto azzurro in mano e i capelli legati nello chignon. Ricordo che mio fratello stava guardando la Melevisione. Una preghiera e un ricordo per le vittime » spiega Milena.

«Ero davanti alla tv col mio primo figlio, appena rientrati dalla scuola materna, lo tenevo in braccio e mangiava la sua merenda quando sono apparse le immagini di quell’aereo. “Mamma posso andare a giocare, ma piangi?” …”No tranquillo sarà una ciglia, gioca e divertiti…” come potevo spiegare a un bimbo di 3 anni? Qualche tempo dopo ne abbiamo parlato... da allora anche per noi è un triste anniversario. Viverlo in diretta ci ha segnati, possiamo solo immaginare cosa sia stato per i residenti. Incomprensibile» racconta Anna.

«Erano le 8:46 (ora americana, 14.46 in Italia ndr), ricordo perfettamente tutta la giornata. L’immagine che non mi scorderò mai e mi mette ancora oggi i brividi, è l’aereo ripreso da dietro che entra nella Torre come una lama nel burro» ricorda Luke. «Restai incollato alla tv per molto tempo, per seguire ciò che stava accadendo : una tragedia di portata globale avvenuta all’inizio del Terzo Millennio che avrebbe cambiato gli equilibri politici mondiali, la percezione e il corso della storia contemporanea » scrive Luca.

Ground Zero, così è cambiata la Storia

Nel 20° anniversario dell’attentato a Ground Zero il presidente americano Joe Biden ha visitato sotto imponenti misure di sicurezza i tre memoriali degli attacchi dei 19 dirottatori, come fece Barack Obama nel 2011 per il decimo anniversario dell’11/9 . I media americani non mancano intanto di rimarcare le ombre di questi 20 anni: il fallimento dell’Intelligence per non aver saputo sventare gli attentati, i ritardi di un processo a Guantanamo alla mente degli attacchi che non decolla dopo tanti anni, i pantani militari in Afghanistan e in Iraq, la crescita del razzismo e dell’islamofobia di cui fece le spese anche Obama, il trionfo sul web delle teorie cospirative (a partire dal crollo delle Torri Gemelle).

«Ricordo benissimo quel giorno: ero a casa in ferie e aspettavo i miei che tornassero dal mare. Avremmo fatto un pranzetto veloce… E invece in tv iniziarono a trasmettere quello che pensavo fosse un film d’azione….e la giornata si è trasformata in un incubo spaventoso… si è fermato tutto… Ora si dà terrorismo e violenza per scontato al punto che, purtroppo, non fa più effetto. Ma quel giorno segnò la “perdita della mia innocenza”… un brusco risveglio …» scrive Tiziana rimarcando un prima e un dopo l’attentato alle Twin Towers.

«Ero a casa in ferie il giorno seguente avrei preso l’aereo X per le mie tanto sospirate ferie…..guardavo la tv attonita, non potevo credere che stesse succedendo una cosa della genere. Quel giorno, quel maledetto giorno, ha cambiato la vita di ognuno di noi. Abbiamo toccato con mano da quanto male siamo circondati, da lì nulla è stato più come prima . Un pensiero alle innumerevoli vittime di quella giornata» ricorda Manuela. «Ero al lavoro, mia figlia compiva il suo primo anno di vita, difficile festeggiarlo in quella giornata» spiega Monica.

«Ero in cucina e mi stavo facendo un caffè, sentii la notizia dal Tg4, condotto da Emilio Fede, informai mio padre, appena sveglio, in veranda...e mi disse: “Ma che stai dicendo... l’America?”. Risposi:”Si, papà, un attentato a NY, Washington, Pentagono colpito!”. A oggi le conseguenze sono tante, politico-economico-sociali, una guerra in Afghanistan, col ritiro degli Usa ed Europa, dopo 20 anni, con illusione di libertà e democrazia, morti e ancora dolore » pensa Tatina.

« Ero vicino al Ced Borsa vedevo crollare le azioni, poi ho visto le immagini in tv e mi sono reso conto che da quel momento il mondo non sarebbe stato più lo stesso , e da lì a livello globale una riforma e un declino costante, saltate tutte le certezze, tutto è divenuto precario in ogni ambito» pensa Ignazio.

«La nostra vita non è stata più la stessa»

Dal viaggio di nozze saltato all’ingresso della paura nelle nostre case. Ora si fatica a pensare che per la generazione prima dell’11/9 non era così. Ground Zero è lo specchio di quello che è successo dentro tutti noi, come ricordano i nostri lettori sorpresi 20 anni fa mentre lavoravano, erano in auto o in vacanza, progettavano e erano in viaggio. «Noi eravamo al mare a Loano la prima vacanza con mia figlia di 8 mesi... la guardavo e mi chiedevo cosa sarebbe stato del suo e del nostro futuro dopo questa follia umana...» dice Nazzarena.

«Ero a tavola a casa di mia mamma, insieme a mia sorella e avevo in braccio la mia prima figlia di appena due mesi. Eravamo sereni e in Sicilia era ancora un caldo pomeriggio estivo. Improvvisamente l’edizione speciale del tg, assistemmo a tutto in diretta. È stato devastante. Stringevo al petto mia figlia e piangevo» ricorda Sara. «Io ero in ufficio con la radio accesa e nella testa mille pensieri in vista del mio matrimonio 4 giorni dopo, non mi sembrava vero... roba vista solo nei film Hollywoodiani....e ne è conseguito la rinuncia al viaggio di nozze , troppa paura» confessa Manuela.

«Ero in volo da Madrid a Città del Messico. Una sensazione strana, dopo due ore circa di volo. Alla partenza avevo riconosciuto il pilota; era un chiacchierone simpaticissimo che intratteneva per radio i passeggeri con aneddoti spiritosi. Dopo un paio d’ore dalla partenza il silenzio totale. Circa tre ore prima dell’arrivo mi accorgo che la rotta era cambiata. Non avremmo sorvolato la Florida ma si volava molto più a Sud. Evita in maniera marcata Cuba e si atterra finalmente in Messico. Appena sbarcati mi chiedo cosa sia successo; militari dappertutto. Sugli schermi di un bar vedo immagini dell’Afghanistan e penso a un conflitto o comunque a qualcosa di brutto in quella regione. Poi raggiungo la Lounge della Mexicana, avvolta da un sinistro silenzio, e qui mi raggiunge un colpo allo stomaco. Vedo le immagini di NY e la tragedia delle Torri Gemelle. Mi viene un magone indescrivibile e subito mando un sms a casa per dire che sono arrivato in Messico e che sto bene» ricorda Paolo. «Ricordo che continuavo a ripetere “non ci posso credere”, ero scioccata, sembrava tutto così surreale , quel giorno quasi tutti i canali televisivi erano collegati in diretta con New York : ho dormito male per diverse notti, non dimenticherò e ogni anno alla commemorazione ripenso a quei momenti terrificanti» dice Simona .

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