Il glorioso passato del Grand Hotel – Foto
A San Pellegrino pronti a riviverlo - Video

A San Pellegrino Terme, tra pochi giorni, non inizierà un semplice restauro. Riportare alla luce il Grand Hotel significa entrare nella macchina del tempo e tornare a un glorioso passato di sfarzo e classe.

In quel cantiere c’è tutta la speranza di una valle, che grazie alle terme ha preso una boccata d’ossigeno, ma che con la riapertura di un simile capolavoro (e, altra speranza meno poetica, della variante di Zogno) può tornare a sognare. 18,6 milioni di euro sono già stati garantiti per la prima parte dei lavori, quella più sostanziosa. Regione Lombardia e il Comune hanno garantito un’altra parte delle risorse necessarie, poi servirà un privato disposto ad investire un’altra somma importante: 15 milioni di euro.

Per chi non conoscesse la storia del Grand Hotel, abbiamo deciso di raccontarvela anche attraverso le foto storiche e i video.

LE ORIGINI - Il progetto del Grand Hotel viene disegnato dall’architetto Romolo Squadrelli in collaborazione con l’ingegner Luigi Mazzocchi. I due elaborano un edificio monumentale ai più grandi alberghi europei dell’Ottocento e che cita, nei blocchi laterali sporgenti, «gli schemi degli antichi castelli francesi». Sulle linee-guida della simmetria e della razionalità si innestano la varietà dei nuovi materiali impiegati e la ricchezza in decori dei diversi elementi, in rapporto al gusto Liberty ormai diffuso anche in Italia, a conferire leggerezza all’insieme. Questo colosso di sette piani era provvisto di ascensori, luce elettrica, acqua potabile e telefono in tutte le 250 stanze, i cui arredi risultavano così sfarzosi da destare stupore e meraviglia anche tra gli aristocratici clienti.

GLI OSPITI - Nel Grand Hotel soggiornarono personaggi illustri i cui nomi sono rimasti scritti nel ‘Libro degli Ospiti’, che di recente è stato consegnato in dono all’Amministrazione Comunale dal sig. Marco Solari, nipote di Ancilla ed Arturo Schisano che furono per molti anni i direttori del prestigioso albergo. Il Registro, custodito presso la Biblioteca di San Pellegrino Terme, riporta grandi firme come quelle della regina Margherita di Savoia nel luglio 1905, della regina Elenacon i figli principe Umberto e principessa Maria nell’agosto 1929, del compositore Pietro Mascagni, del generale Luigi Cadorna, dei Premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, dei nobili della famiglia dello zar di Russia, di diplomatici e familiari di Re Faruk d’Egitto, di Federico Fellini e Giulietta Masina, di Mario del Monaco, Ugo Tognazzi, Ornella Muti e per finire negli anni sessanta con quelle della ‘Grande Inter’ di Herrera.

IL DECLINO - L’edificio però si rivela ben presto molto costoso nella gestione e privo di alcuni elementi fondamentali che con il trascorrere dei decenni vengono a costituire la dotazione degli alberghi di prima categoria. Le spese per adeguare gli impianti alle nuove esigenze risultano ingenti, l’interesse degli operatori di settore lentamente va scemando. Nel 1979, dopo un lungo periodo di lenta agonia, il Grand Hotel chiude i battenti. Grazie all’investimento dello Stato, tra pochi giorni inizieranno i lavori per riaprire quelle storiche porte.

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