Il numero «amico» non chiude
«È ancora utile a Bergamo»

Il numero unico Covid resta. La linea telefonica attivata da Comune, Cesvi, consorzio Solco e Ribes per fornire informazioni e orientamento sull’emergenza coronavirus «si è rivelata utilissima, continuerà a essere in funzione», annuncia l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina.

Cambieranno gli orari (non più da lunedì a domenica, dalle 9 alle 18, bensì un servizio concentrato nella fascia del mattino e da lunedì a venerdì), ma il 342.0099675 continuerà a offrire ascolto e supporto. «Diventerà un servizio strutturale, attivo non solo per l’emergenza sanitaria ma anche per gli altri bisogni. Gli operatori del Comune e del terzo settore continueranno a essere a disposizione», assicura l’assessore Messina, facendo il bilancio della Fase 1.

Dal 28 febbraio al 7 giugno il numero d’emergenza ha ricevuto 8.390 chiamate, con il picco massimo registrato nella settimana del 6 aprile (1.354). «Anche se l’apice dell’emergenza si è esaurito – fa presente l’assessore – i contatti continuano». Le telefonate corrispondono a 3.200 persone che nell’88% dei casi hanno chiesto aiuto per sé e nel 12% per familiari o amici. Le richieste sono state trasversali alle fasce d’età, anche se il 66% è arrivato dagli over 65. Hanno riguardato la spesa, la consegna di farmaci, pasti a domicilio, informazioni. «Gli operatori professionisti, in base alle richieste, hanno poi orientato l’intervento delle squadre di volontari nei quartieri», spiega Messina. Accanto ai servizi del Comune per rispondere all’emergenza sociale connessa a quella sanitaria ci sono state poi le misure governative. «Al Comune di Bergamo – ricorda l’assessore Messina – sono stati riconosciuti 650 mila euro da mettere a disposizione per i buoni spesa. Ne abbiamo distribuiti 2.500 (di taglio medio tra i 200 e i 350 euro, a seconda delle caratteristiche dei richiedenti), esaurendo tutti i fondi a disposizione». La richiesta è arrivata soprattutto da famiglie e giovani: «Che di punto in bianco si sono ritrovati senza lavoro o in situazioni di lavoro difficili, senza misure di sostegno. Se il numero unico è stato usato soprattutto dagli anziani, il buono spesa è stato chiesto da un target più giovane».

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