Il professor Fredy Suter: «Curare a casa i malati Covid, così mi è venuta l’intuizione»

Nel novembre scorso - con il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, e i ricercatori Norberto Perico e Monica Cortinovis (entrambi del «Negri») il professor Fredy Suter, per anni primario dell’Unità di Malattie infettive degli allora Ospedali Riuniti e oggi primario merito del «Papa Giovanni XXIII», aveva firmato un documento destinato ai medici di base per curare il Covid-19 al domicilio del paziente colpito dal coronavirus. Un protocollo che si basa su una solida letteratura scientifica e che conferma quanto già si sapeva in merito a tante altre malattie: il tempo è prezioso e prima si interviene e più alta è la possibilità di evitare complicazioni. Su L’Eco di Bergamo del 27 aprile il professor Suter ci racconta questa sua esperienza.

Da non crederci ! Farmaci antichi come l’Aspirina (registrata nel 1899!) e più recenti composti antinfiammatori di uso comune si sono rivelati utilissimi nella lotta contro il Covid. L’impiego di questi farmaci nasce da una fortunata (e banale) intuizione mia, ma il protocollo è stato elaborato insieme al professor Giuseppe Remuzzi, amico da 40 anni e direttore dell’Istituto Mario Negri, eccellenza scientifica tutta italiana. Il contributo dei ricercatori dell’istituto è stato determinante sia per la elaborazione statistica, sia per la pubblicazione dei dati e dei riscontri clinici.

Semplici antinfiammatori

L’uso dei farmaci antinfiammatori si era già prospettato come vantaggioso alla fine della epidemia dello scorso anno, nonostante molti esperti avessero sconsigliato l’impiego di questi composti e insieme del cortisone, impropriamente considerati a rischio di peggiorare l’evoluzione della infezione. Di fatto queste obiezioni sono state smentite dalle esperienze cliniche e il cortisone è diventato il principale rimedio per contrastare la flogosi grave, scatenata dal Covid. Sono proprio le complicanze infiammatorie a determinare le patologie più temibili e cioè la polmonite, le vasculiti, le trombosi e i danni d’organo diffusi.

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