Il suono della sirena per l’addio a Carlo
«Ha dedicato la vita alla Croce Rossa»

Carlo Sottocasa, di Capriate, è morto a 70 anni: nel 1987 fu tra i fondatori del comitato locale. Il saluto degli operatori vicino all’abitazione. «Volontario instancabile e scrupoloso».

Un colpo di sirena ha rotto il silenzio di Capriate San Gervasio, sabato 4 aprile intorno alle 15, per ricordare Carlo Sottocasa, tra i fondatori del Comitato della Croce Rossa di Capriate San Gervasio nel 1987 e da 33 anni instancabile volontario presso la stessa sede, che si è spento venerdì all’età di 70 anni. L’emergenza sanitaria allontana le persone fisicamente, ma i colleghi che hanno condiviso anni di servizio con Carlo non hanno rinunciato a manifestare un messaggio di cordoglio ai familiari dell’uomo.

Il saluto, breve e commosso, è stato dato da una delegazione di volontari delle sedi della Croce Rossa di Capriate San Gervasio, Bergamo, Urgnano e Asti (in questi giorni a fianco dei soccorritori di Boltiere), delle sezioni della Croce Bianca di Calusco d’Adda e Boltiere, della Protezione civile di Capriate e della Croce Azzurra di Trezzo sull’Adda, nei pressi dell’abitazione della famiglia Sottocasa in via Bergamo a Capriate San Gervasio, a poche centinaia di metri dal centro operativo dove prestava servizio. Il messaggio di cordoglio ai familiari è stato anticipato da un corteo di sei autoambulanze e un’automedica, a cui ha preso parte anche don Ezio Rovelli, parroco di Capriate San Gervasio, che, raggiunta l’abitazione al civico 72, ha recitato una preghiera per il defunto insieme ai volontari e alla famiglia Sottocasa.

L’uomo, che avrebbe compiuto 71 anni il prossimo 17 dicembre, si è spento dopo quasi tre settimane di lotta contro il Covid-19. Sottocasa aveva manifestato i primi sintomi a metà marzo ed è spirato venerdì al Policlinico San Marco di Zingonia, dove era stato ricoverato. La scomparsa di Carlo non è l’unico lutto ad aver colpito la famiglia negli ultimi giorni. Il 23 marzo è venuta a mancare la sorella Piera, 63 anni, di Bottanuco, che non ce l’ha fatta a sconfiggere un male che accusava da tempo. Carlo lascia la moglie Eugenia, la sorella Cristina e i tre figli Vanessa, 48 anni, Giuseppe, 45 anni, e Gianluca, 43 anni.

Carlo ha lavorato nelle acciaierie Falk per molti anni, successivamente ha aperto un’agenzia di pratiche automobilistiche e negli ultimi anni prima della pensione ha lavorato presso la Gres Calce di Trezzo sull’Adda. Sottocasa è stato formatore ed esaminatore degli aspiranti conducenti di autoambulanza per il Comitato della Croce Rossa di Hinterland-Bergamo, guidava i mezzi di soccorso sanitari durante le emergenze e per il trasporto di sangue e dializzati, ma prestava servizio anche come infermiere.

È rimasto fino all’ultimo sul campo, per aiutare chi si trovava in difficoltà. «Carlo era un uomo preciso, scrupoloso e instancabile – racconta Antonio Tagliente, delegato di Protezione civile della Croce Rossa di Capriate –, aveva la Croce Rossa nel cuore e lo manifestava rispondendo sempre di sì quando ce n’era bisogno. Poteva sembrare un uomo ruvido fuori, ma era dolce dentro. Il nostro saluto, nel rispetto delle precauzioni igienico-sanitarie essenziali in questa emergenza, è stato un gesto dovuto per onorare il suo servizio verso tutta la comunità».

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