Il vulcano esplode a Tonga e l’onda d’urto rimbalza fin qui

Dal Pacifico è arrivato lo sbalzo di pressione sino a qui.

La recente eruzione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Ha’apai in pieno Oceano Pacifico meridionale (ore 5 del mattino del 15 gennaio), ha provocato danni ingenti dovuti principalmente alle onde anomale generate dallo tsunami che si è formato a seguito dell’evento.

Si è trattato di un’eruzione molto violenta, addirittura immortalata dai satelliti meteorologici in orbita sopra la terra, dove si vede un’enorme nube emergere dalle acque. Le onde anomale hanno rapidamente attraversato la superficie marina infrangendosi contro le coste degli Stati Uniti, l’America meridionale, così come quelle del Giappone, delle più vicine isole oceaniche di Tonga e della Nuova Zelanda. L’evento non ha solo provocato uno tsunami, ma pure un’onda d’urto così potente da essere in grado di attraversare l’intero globo in poco tempo e, soprattutto, da essere registrata da tutte le stazione meteorologiche presenti sul territorio europeo e quindi anche italiano.

In poco più di sedici ore l’onda d’urto creata dalla potente eruzione, ha percorso ben 17mila chilometri arrivando sul territorio nazionale alle ore 21 circa. Ed è stata proprio a quell’ora che i barometri delle stazioni meteorologiche hanno registrato una sbalzo di pressione davvero anomalo in relazione al tempo. Dai grafici emerge un improvviso aumento di pressione di circa 1,5 hPa, seguito da un altrettanto repentino calo di circa 2,5 hPa e un successivo ritorno ai valori normali. In realtà anche nelle ore successive verranno evidenziati dai barometri altre variazioni, ma decisamente meno intense, dovute praticamente alle successive onde in arrivo. Quale è stato il motivo di queste variazioni registrate? Vanno ricercate sicuramente nell’intensità dell’onda d’urto causata dall’esplosione dovuta all’eruzione: è stata talmente forte da provocare una compressione dell’aria anche a 17mila chilometri di distanza. Questo è bastato per sollecitare la sensibilità dei barometri, i quali non hanno fatto altro che registrare una variazione di pressione, seppure rapida e circoscritta.

Grazie alla rete meteorologica del Centro Meteo Lombardo presente anche sul nostro territorio provinciale (62 le centraline), è stato possibile verificare concretamente l’accaduto evidenziato dai grafici disponibili in rete; qui, a titolo di esempio, è stato preso il grafico della stazione meteorologica di Selvino, in servizio dal 2016. Come vediamo, è possibile osservare il brusco cambiamento di pressione avvenuto qualche minuto dopo le ore 21 locali; la pressione atmosferica, a seguire, ha ripreso il suo normale cammino anche se in leggero incremento. In conclusione possiamo dire che l’esplosione e conseguente eruzione del vulcano Hunga-Tonga-Hunga-Ha’apai sono fenomeni affascinanti da punto di vista scientifico e, anche se così lontani da noi, danno la possibilità di «toccare con mano» eventi davvero straordinari che solo la potenza della natura può creare; pensare che un semplice barometro l’abbia potuto segnalare, poi, è ancor più singolare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA