Internet più veloce con la banda ultralarga
In due anni la copertura sarà totale

In corso in tutta la regione il potenziamento della linea. È l’obiettivo dell’Agenda digitale europea. In provincia investimento di 49 milioni. L’assessore Terzi: «Ma Solo 170 Comuni hanno firmato la convenzione».

La fibra ottica si propaga a macchia d’olio sotto i nostri piedi. Costituisce uno degli «ascensori» per alzare l’Italia dal quintultimo piano nella classifica della digitalizzazione dei Paesi dell’Unione. Laddove l’infrastrutturazione non arriva con gli operatori privati, se ne occupa il ministero dello Sviluppo economico, con l’obiettivo di dotare ogni casa e ogni azienda di una connessione ad almeno 30 Mbps e, per l’85% della popolazione, fino a 100 Mbps.

Un piano che supera gli obiettivi dell’Agenda digitale europea 2020 che prevede, entro la fine del prossimo anno, la copertura con banda larga pari o superiore a 30 Mbps per il 100% dei cittadini Ue e abbonamenti per servizi con velocità superiore a 100 Mbps per il 50% degli utenti. Il Piano di sviluppo della banda ultralarga (Bul) è stato inaugurato nel 2015 dal Mise e avviato in Lombardia nel 2016 di concerto con «Infratel» (società in house del Mise e stazione appaltante) e l’operatore «Open Fiber», che interviene nelle cosiddette «aree bianche», ovvero quei Comuni o quelle porzioni di abitato «a fallimento di mercato» (cioè dove per un operatore privato risulterebbe anti-economico installare le tecnologie), contrapposte alle «aree nere», dove i privati stanno intervenendo.

Sono 133 – pari al 54,7% del totale – i Comuni bergamaschi che attualmente fanno parte dell’«area nera» o «grigia» (i territori in cui l’opera di infrastrutturazione è agli inizi). Già da quest’anno (i dati si riferiscono al mese di novembre), il 42,5% dei Comuni «neri» (in tutto 48) garantiscono la connessione potenziata a più del 95% delle abitazioni e delle aziende sulla superficie comunale e si stima che a fine 2020 solo l’1,2% dei civici nei paesi «neri» non sarà raggiunto dalla fibra ottica veloce. Sono 110 i Comuni «bianchi» in provincia, principalmente centri sotto i 5.000 abitanti localizzati nelle valli. Proprio per far arrivare la fibra dove l’economia di mercato non lo permette, il Piano Bul Lombardia ha investito quasi 49 milioni di euro in provincia. Ma solo 170 tra i 243 municipi orobici hanno firmato la convenzione con la Regione, che ha aperto i suoi cantieri in 26 Comuni (tra cui Albino, Dalmine, Urgnano e Zogno) e li ha già ultimati in 7: Calusco D’Adda, Cene, Cividate al Piano, Gorle, Sotto il Monte, Vertova e Villa di Serio.

«Con il Piano Bul, che in Lombardia distribuisce quasi 472 milioni di euro in tutto, sono stati già raggiunti tre milioni di cittadini – commenta Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture – e l’ottimizzazione del processo burocratico è sicuramente tra i fattori che fanno da facilitatore per l’intero processo. Non solo i paesi delle aree bianche, ma tutti i Comuni dovrebbero sottoscrivere la convenzione per coprire in modo capillare il territorio». La copertura universale della «banda ultralarga» è prevista nel 2021. Alessandro Broccatelli, presidente di «Leganet», fa sapere che «il prossimo semestre triplicheremo gli sforzi per accelerare il processo di infrastrutturazione per chiudere il maggior numero di progetti entro la prossima estate». Non è mancata negli ultimi mesi una dose di disappunto da parte di alcune amministrazioni e di cittadini per operazioni di ripristino stradale giudicate inopportune.

«Chiediamo agli utenti che segnalino sempre gli interventi mal eseguiti – fa sapere Francesca Fava, responsabile amministrativa del Piano Bul Lombardia –. Ostacoli per far partire i cantieri, richieste troppo onerose o illegittime da parte dei Comuni e la domanda di modificare i progetti dopo l’autorizzazione dei piani di lavoro rallentano la fine degli interventi. Abbiamo intensificato la collaborazione con “Open Fiber” per promuovere un confronto con i Comuni prima di presentare in Regione Lombardia i progetti per l’autorizzazione finale».

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