La scuola d’estate, a Bergamo la frequentano 21 mila studenti

Il 91% degli istituti ha aderito al Piano ministeriale. Previste aperture anche ad agosto. Coinvolti Comuni e parrocchie.

Una scuola aperta anche d’estate, una scuola per tutti. La scuola bergamasca ha aderito con convinzione al Piano Estate proposto dal ministero dell’Istruzione. Secondo i dati dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo (Ust), presentati lunedì direttamente al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che prima di visitare alcune scuole e il Kilometro Rosso ha voluto fare tappa negli uffici di via Pradello, i dati di partecipazione degli istituti orobici all’iniziativa sono altissimi. Secondo le stime delle scuole, infatti, (e contro ogni pronostico) alle attività estive parteciperanno almeno 21.853 studenti, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado.

Per quanto riguarda la scuola statale, tra istituti comprensivi e scuole secondarie di secondo grado, il 91,37% delle scuole ha aderito al progetto, proponendo attività estive ai propri studenti. Guardando ai numeri in termini assoluti invece sono 152 le scuole che hanno aderito al Piano: 143 statali e 19 paritarie, proponendo progetti anche molto differenti tra loro: 79 di questi Istituti hanno scelto di lavorare da soli, mentre altri 73 hanno previsto patti di comunità per coinvolgere il territorio nell’organizzazione delle attività.

Nel dettaglio, le scuole hanno avviato una collaborazione con oratori e parrocchie, comuni, associazioni del terzo settore e di volontariato e reti di scuole; 39 istituti prevedono, tra le proprie attività, anche il consumo di un pasto. Delle 152 scuole che hanno preso parte al Piano estate, nel 79% dei casi si tratta di istituti comprensivi statali, il 20% è invece rappresentato da istituti di istruzione secondaria di secondo grado statali, l’8% da scuole dell’infanzia paritaria, l’8% da scuole primarie e del primo ciclo paritarie, il 3% da scuole secondarie di secondo grado paritarie e il 2% dai Cpia, i Centri di istruzione per adulti. Differenti anche le attività che sono state programmate per le singole scuole. Nelle scuole dell’Infanzia la maggior parte delle attività programmate sono state quelle ricreative, affiancate da una parte di attività miste. Nella scuola primaria invece la maggior parte delle proposte sono state quelle miste, affiancate da poche attività d’aula e pochissime attività ricreative. Se si guarda agli istituti comprensivi invece la stragrande maggioranza delle attività sono quelle miste, con poche attività esclusive d’aula e poche ricreative. I Cpia hanno diviso le proprie proposte esattamente a metà: d’aula e miste. Infine gli istituti secondari di secondo grado: la maggioranza delle proposte effettuate riguardano le attività miste, con qualche proposta esclusivamente ricreativa e alcune proposte d’aula.

Per quanto riguarda i periodi in cui le scuole hanno scelto di attivare le attività, la maggioranza delle scuole ha scelto di sfruttare almeno due periodi. Hanno scelto di rimanere aperti a giugno 66 istituti del primo ciclo, 21 scuole secondarie di secondo grado e una scuola dell’infanzia. A luglio invece il numero delle scuole del primo ciclo aperte diminuirà, ma saranno comunque 46 gli istituti che rimarranno aperti per l’estate, mentre crescerà il numero delle secondarie di secondo grado aperte, che arriveranno a 25, e delle scuole dell’infanzia, 9 aperte in totale.

Anche ad agosto, il mese delle vacanze per eccellenza, ci saranno scuole che terranno le porte aperte per i propri studenti, proponendo attività diverse: 17 scuole secondarie di secondo grado e 5 scuole del primo ciclo. A settembre, infine, si riprenderà a pieno ritmo: 65 scuole del primo ciclo apriranno le porte prima del primo suono della campanella insieme a 21 scuole superiori, 5 scuole dell’infanzia e insieme ai 2 Cpia.

Ogni scuola, di ogni ordine e grado, ha potuto approfittare di un contributo ministeriale per poter realizzare le attività programmate, un contributo assegnato sulla base del numero di studenti iscritti nel proprio istituto. Inoltre 18 scuole orobiche hanno anche potuto contare sul finanziamento ottenuto dal Pon «Per la scuola - Apprendimento e socialità» che metteva a disposizione 320 milioni su tutto il territorio italiano; 38 scuole, infine, hanno ottenuto un finanziamento grazie all’Avviso «Contrasto alla povertà e all’emergenza educativa» per il quale, a livello nazionale, erano stati messi a disposizione 40 milioni.

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