Ladri in pizzeria a Gorle, già sette volte
«Avanti così saremo costretti a chiudere»

«Abbiamo subito tre colpi negli ultimi otto mesi. Siamo arrabbiati e amareggiati. E in un periodo così difficile per l’emergenza coronavirus rischiamo davvero di chiudere». Inizia così lo sfogo di Luigi Franco, un 25enne di Gorle che, insieme ai genitori e ad alcuni collaboratori, gestisce la pizzeria «Pigaro» di piazza Papa Giovanni XXIII, in pieno centro storico.

La sua attività, la notte tra lunedì e martedì 3 marzo, è stata per l’ennesima volta presa di mira dai malviventi che, nel giro di pochi minuti, sono riusciti a scardinare dal proprio telaio una vetrina di 80 chilogrammi.

«Il fatto è successo tra le 2 e le 4 di notte - racconta Luigi -. Con ogni probabilità i ladri sono riusciti a sfondare dal telaio il vetro, che era blindato, facendo forza con un pistone e appoggiandosi a un pilastro che si trova nei pressi dell’ingresso. Fortunatamente lunedì eravamo chiusi e quindi non avevamo soldi in cassa: hanno rubato solo un cassetto e alcuni oggetti da cucina». «Se nei primi colpi i malviventi puntavano all’incasso e a qualche prosciutto presente in cucina – prosegue il titolare – ora si accontentano infatti di oggetti di poco valore. Bottini miseri che nulla hanno a che vedere con i danni che dovremo sostenere noi per rimettere a posto le cose. La rabbia è quindi tanta, anche perché ci sentiamo presi di mira. Così non possiamo continuare».

Negli ultimi otto anni la pizzeria Pigaro è stata infatti «visitata» dai ladri per ben sette volte, di cui tre nel giro di pochi mesi. I danni che fino ad ora la famiglia Franco ha dovuto sostenere solo per la sistemazione dei locali sono ingenti e si aggirano sui 10 mila euro. «A questa cifra – continua il titolare – dobbiamo aggiungerci i danni di questo ultimo episodio e, anche in questo caso, non scenderemo sotto i mille euro. Stiamo provvedendo a sistemare la vetrina perché vogliamo essere già operativi questa sera (ieri sera per chi legge, ndr). Non è facile digerire questo nuovo colpo, anche per il difficile momento che stiamo attraversando per l’emergenza coronavirus. Gli affari in questo periodo sono scesi del 70 per cento e questo fatto rischia di portarci, dopo dieci anni di attività, alla chiusura».

L’episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine nella mattinata di ieri e anche la polizia Locale di Gorle è stata informata di quanto accaduto. I titolari hanno inoltre affidato ai Social il loro sfogo e, in modo particolare, a Facebook, con un post sulla pagina dell’attività che è stato ripreso anche dal gruppo «Sei di Gorle se». «In queste ora abbiamo ricevuto molta solidarietà e molti messaggi di vicinanza - conclude Luigi -. Grazie a tutti i concittadini per questo affetto che ci consola in un momento così delicato».

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