L’anello delle Orobie ha un nuovo sentiero
Camminate tra natura e antiche contrade

Ardesio, i volontari del Cai hanno tracciato un percorso tra la località Colle Palazzo e Piazzolo. Valoti: «Un altro tassello che arricchisce l’alta via».

C’è un nuovo sentiero sulle Orobie orientali. Un tracciato fondamentale, perché va a sostituire quello appena dismesso dal Cai, perché troppo danneggiato e accidentato, e va a chiudere il giro ad anello delle Orobie, permettendo di raggiungere Ardesio dalla località Colle Palazzo. Il nuovo sentiero è stato realizzato dai volontari della commissione sentieri del Cai Bergamo, validamente coadiuvati dai soci della sottosezione Alta Valle Seriana, che ha sede in Ardesio. Il nuovo sentiero, che porta sempre il numero 311, partendo da Colle Palazzo, a quota 1.261 metri, scende a Piazzolo di Ardesio, quota 783 metri, rimanendo sempre sul lato orografico sinistro della valle del Torrente Rino, senza la necessità quindi, come lo era per quello abbandonato, di doverlo attraversare. Da Piazzolo, infine, percorrendo un breve tratto di strada asfaltata, si raggiunge quindi il centro storico di Ardesio.

«Il sentiero delle Orobie ad anello è l’Alta Via più spettacolare per collegare i nostri rifugi in quota (Alpe Corte, laghi Gemelli, Calvi, Brunone, Coca, Curò e Albani) e per promuovere una frequentazione consapevole e di respiro internazionale delle nostre valli e montagne – spiega Paolo Valoti, presidente Cai Bergamo –. La nuova variante, Colle Palazzo-Piazzolo di Ardesio, individuata e realizzata con la collaborazione della Sottosezione Cai Alta Valle Seriana, permette di ritornare ad Ardesio lungo un sentiero in migliori condizioni e più sicuro».

I sentieri, una volta vie maestre, con le mulattiere, per collegare i piccoli abitati in quota e utilizzati da pastori, contadini, boscaioli e carbonai per raggiungere i vari luoghi di lavoro, ai nostri giorni rappresentano le vie più importanti per conoscere e frequentare la montagna.

Oggi poi, nell’era delle grandi reti di comunicazione, assumono, per un sempre maggior numero di escursionisti, il miglior modo per un ritorno alla natura, per sfuggire allo stress quotidiano, per conoscere storia e vicessitudini dei luoghi attraversati, per godere di silenzi e di panorami mozzafiato. Possono, a tutti gli effetti, essere considerati dei beni culturali.

Anche lungo il 311 l’escursionista ha l’opportunità di ammirare le grandi doline di Colle Palazzo, le baite in pietra che parlano di allevamenti di bestiame, ammirare l’affresco quattrocentesco della chiesetta dedicata a San Giacomo. A Piazzolo poi può ammirare l’impianto medievale dell’abitato e ad Ardesio le bellezze architettoniche del santuario della Madonna delle Grazie, della parrocchiale di San Giorgio, dell’oratorio di San Pietro che racchiudono tesori d’arte, così come il museo etnografico dell’alta valle del Serio.

Per Simone Bonetti, presidente dell’associazione turistica Vivi Ardesio: «Il grazie va alla sezione Cai di Bergamo e alla sottosezione Cai Alta Valle Seriana sia per il nuovo tratto di sentiero realizzato che per quanto fanno per promuovere la montagna».

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