ll tempo per gli altri tra lavoro e impegno
Grumello piange Paolo Bellini

Sono parole gonfie d’affetto e colme di stima quelle che i familiari, gli amici e i colleghi di Paolo Bellini scelgono per raccontarlo.

Per raccontare la sua vita e il suo impegno, il tempo trascorso a favore degli altri, ma sempre un passo indietro, mai davanti, mai a mostrare quanto fatto. Paolo Bellini se n’è andato domenica, nella sua casa sul monte di Grumello: originario di Seriate, aveva 60 anni, e da tempo combatteva contro un male incurabile.

Commercialista e revisore legale, aveva fondato un noto studio nel centro della città di Bergamo. Ma il lavoro non gli impediva di dedicarsi alla famiglia – alla moglie Elena, ai figli Laura e Habib – così come alle sue passioni, l’amore per la montagna in primis, e al volontariato. Volontariato che svolgeva soprattutto per la Chiesa, quella Chiesa che lui, per primo, tanto amava. «Credo che la fede sia stata ciò che gli ha permesso di non disperarsi anche nel periodo più duro della malattia – racconta la moglie Elena Valle, originaria di Paratico -. Io e Paolo ci siamo conosciuti negli Anni ’80 durante un incontro di formazione per animatori: fra i ricordi più belli ci sono alcuni dei nostri viaggi fatti in Medio Oriente e in Terra Santa sulle orme del Cristianesimo, e le giornate trascorse in quella piccola baita senza stufa in Valtorta dove Paolo spalava la neve e tagliava la legna, anche quando fuori c’erano zero gradi».

Paolo Bellini è stato vicepresidente del settore adulti e consigliere dell’Azione Cattolica bergamasca: «Lì abbiamo lavorato insieme per 11 anni – dice don Flavio Bruletti, responsabile servizio per il primo annuncio della diocesi di Bergamo -. E di Paolo ricordo la lungimiranza: credeva fortemente nella Chiesa che cammina in mezzo agli uomini e spesso ci spiegava quale secondo lui era il percorso che proprio la Chiesa avrebbe dovuto compiere per camminare ancora a lungo, facendosi carico dell’umanità. E lo faceva con sincerità e coraggio: non era un uomo di mezze misure nè di compromessi, Paolo. Dalla sua parte aveva il coraggio di chi sa dire la verità». Paolo Bellini era molto conosciuto e stimato a Bergamo, dove lavorava, ma anche a Grumello del Monte dove da tempo rivestiva l’incarico di direttore della Caritas parrocchiale: «Ci metteva a disposizione tutta la sua professionalità – sottolinea don Alberto Varinelli, curato di Grumello – e trovava sempre il tempo per dare una mano anche alla parrocchia o all’oratorio: le sue erano consulenze preziose, mai sbrigative. Paolo, soprattutto, era un uomo che faceva senza mai mettere in mostra il suo lavoro. Non gli interessava, non sapeva nemmeno cosa fosse la visibilità. Lo ricordiamo con grande affetto: sappiamo che la fede per lui è stata un’arma contro la malattia, bastava guardarlo venire in chiesa sulla carrozzina spinto dalla moglie Elena per capire quanto fosse credente». I funerali di Paolo Bellini si terranno martedì alle 15 nella parrocchiale di Grumello del Monte in forma strettamente privata. «Nei prossimi giorni troveremo certamente un modo per ricordarlo, con tutti gli amici, i colleghi e i familiari» promette la moglie Elena.

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