Malore in mare a Creta
Muore pediatra bergamasco

Franco Chiara, 76 anni, medico in pensione, era in vacanza con la moglie e due amiche. Inutili i soccorsi. Abitava nel quartiere San Paolo, dove per anni ebbe lo studio. Lascia tre figli e quattro nipoti.

«Mantenetevi sempre buoni, onesti e generosi e nei momenti di difficoltà ricordatevi di prestare sempre ascolto alla voce del cuore e alla coscienza per osservare la legge, scritta da Dio nel cuore dell’uomo». Questa è la conclusione di una delle tante lettere che Franco Chiara dedicava ai suoi nipoti. Amava scrivere, era il suo modo per dire ai suoi cari quanto li amava. Franco aveva 76 anni ed è morto mercoledì mattina, probabilmente per un malore, mentre si trovava in mare a Creta, nella città di Chania, dove era in vacanza da venerdì scorso con sua moglie Giuseppina, 74 anni (conosciuta da tutti come Nucci e nipote di Mario Frosio, fondatore della Parrocchia di San Paolo) e due care amiche.

Sono state proprio le amiche che, non vedendolo tornare a riva, hanno chiamato i soccorsi. Purtroppo per Franco non c’è stato nulla da fare. Oggi verrà effettuata l’autopsia sulla salma, che verrà rimpatriata non prima di settimana prossima Franco era andato in pensione il 13 novembre 2011, il giorno del suo compleanno. Prima faceva il pediatra: era molto conosciuto ed era un punto di riferimento per il quartiere di San Paolo, dove abitava e aveva il suo studio. Era nato a Mondovì (in provincia di Cuneo) e, dopo essersi diplomato in studi classici, si laureò a Pavia in Medicina, specializzandosi in Pediatria, Puericultura ed Ematologia pediatrica. Si era trasferito a Bergamo nel 1969, l’anno del suo matrimonio con Nucci. Ha lavorato come assistente nella Divisione pediatrica degli Ospedali Riuniti e aiuto di Pediatria all’ospedale di Calcinate e di Seriate, per poi aprire il suo studio nel 1987 nel quartiere di San Paolo. Franco lascia tre figli: Ester (48 anni), Gianpiero (45) e Francesca (35), la moglie e quattro nipoti: i figli di Gianpiero, Giulia (17 anni), Matteo (14) e Margherita (10) e la piccola Alice di quasi tre anni, figlia di Francesca e Ivan Pedroni, oltre al fratello Piero di 79 anni e sua figlia Giovanna (41). Due figli, appena hanno appreso la tragica notizia, sono partiti per Creta. Mentre l’altra figlia Francesca (medico tossicologo presso il centro antiveleni di Pavia), avendo una bimba piccola, è rimasta a casa: «Era molto legato alla famiglia - racconta ancora molto scossa, insieme alla cognata Francesca Masciaga – una persona credente, di sani principi, riservata, curiosa e riflessiva, che faceva tutto senza voler comparire. Il suo amore lo esternava con gli occhi o con la scrittura, sua grande passione».

Era anche molto sportivo, amava andare a funghi ma anche giocare a golf, bridge ed era un nuotatore esperto: da giovane gli piaceva andare a pesca di polpi. Tra le sue passioni c’erano la fotografia (a casa ha moltissimi album) e la scrittura (tante le poesie dedicate alla moglie e le lettere ai figli e nipoti). Lo ricorda commosso anche l’amico Paolo Lucchese, medico di base di Bergamo: «La perdita di un amico è qualcosa che va oltre il dolore, ti svuota l’anima e ti fa sentire solo. Franco era un amico sincero, silenzioso, timido, sempre un po’ in disparte, quasi a non voler disturbare, ma sempre pronto con una parola e con la sua presenza a darti quello che solo un amico sa dare». Molto commovente una delle lettere che Franco aveva scritto il 30 gennaio scorso dedicata alla nipote più piccola, Alice: «Nelle nostre giornate monotone da anziani – si legge – ci fai sentire ancora utili e ci dai l’opportunità di rivivere momenti già vissuti tanto tempo fa con i figli e di correggere errori che abbiamo commesso con loro. Hai costretto noi tutti a fermarci intorno a te, facendoci ritrovare piccole cose dimenticate: sguardi, sorrisi, spontaneità e il bello della vita».

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