Montagna, il decalogo per gli escursionisti
Consigli per gesti consapevoli

In questa estate caratterizzata dalle vacanze di prossimità, in tanti stanno frequentando i sentieri delle nostre montagne.

Semplici passeggiate, facili rifugi, ma anche mete più impegnative e in quota. Non tutti però hanno piena familiarità con questo ambiente e tanto meno con i comportamenti che è bene assumere durante un’uscita nelle terre alte.

Dieci regole semplici

L’Osservatorio per le montagne bergamasche, organismo al quale fanno capo enti e realtà legate a questo ambito, ha predisposto un decalogo con i principali suggerimenti per l’escursionista e il turista responsabile e consapevole in montagna. Sono regole semplici, di vera e propria educazione, che riprendono i contenuti della Carta di Milano per la montagna e quelli del progetto di sostenibilità ed educazione «Save the mountains» promosso per la prima volta lo scorso anno proprio dai componenti dell’Osservatorio per le montagne bergamasche.

Questo organismo è composto da Provincia, Uncem-Unione nazionale comuni comunità ed enti montani, Comunità montane Valle Brembana, Valle Seriana, Valle Imagna, Valle di Scalve e Laghi bergamaschi, Consorzio del bacino imbrifero montano del lago di Como e dei fiumi Brembo e Serio, quello dell’Oglio, Parco delle Orobie bergamasche e Unione bergamasca sezioni e sottosezioni del Club alpino italiano.

Rispetto dei montanari

Il decalogo punta al rispetto delle «genti dei territori montani, le loro culture e i saperi tradizionali, arti, mestieri». E aggiunge: «Sosteniamo il principio dell’ecologia integrale per la salvaguardia dell’uomo, della natura e dell’ambiente delle terre alte, anche con riferimento alle linee di indirizzo e di autoregolamentazione del nuovo biodecalogo».

Un invito poi è a valorizzare la vastissima e articolata rete dei sentieri, con mete differenziate per difficoltà e impegno richiesto per raggiungerle. «Suggeriamo – dicono i componenti dell’Osservatorio – di frequentare anche quei percorsi meno noti vicino a casa, ma altrettanto affascinanti, evitando assembramenti su quelli più battuti».

Prudenza e preparazione

Alcuni consigli sono basilari, come il consultare i bollettini meteorologici per organizzare un’escursione e scegliere il sentiero adatto alle proprie capacità, preparazione ed esperienza. Gli strumenti sono molteplici per potersi informare sui dettagli tecnici e sui diversi gradi di difficoltà escursionistica, alpinistica o turistica del percorso. Uno di questi, per esempio, è il geoportale del Cai di Bergamo consultabile su http://geoportale.caibergamo.it.

Rifiuti da azzerare

E ancora: «Camminiamo senza lasciare tracce e con l’impegno per proteggere la flora, la fauna e la biodiversità locali, e favoriamo la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, delle bellezze naturali e del paesaggio come qualità delle montagne». L’invito è ad azzerare «la dispersione dei rifiuti in montagna ed eliminiamo l’uso di oggetti monouso in plastica, con comportamento responsabile volto a riportare a casa tutti i propri rifiuti prodotti e differenziamo quanto recuperato per permettere il riciclo dei rifiuti. Facilitiamo il circuito virtuoso ecosostenibile delle quattro R dei rifiuti: riduzione, riciclo, recupero e riuso».

Attenzione al campeggio

Il sesto punto del decalogo è sull’utilizzo delle tende. «Nei Siti di importanza comunitaria (Sic) e Zone di protezione speciale (Zps) che costituiscono la Rete Natura 2000 nel Parco delle Orobie bergamasche, è fatto divieto di attuare campeggio libero, al fine di mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente gli habitat e le specie di interesse comunitario». Il consiglio è di contattare i Comuni di riferimento per conoscere opportunità o restrizioni a riguardo.

A escursionisti e turisti viene chiesto di riconoscere «la funzione di pubblica utilità e basilare della rete dei sentieri creati dalle comunità locali, e curati anche con passione e competenza dal lavoro del volontariato».

Alpeggi e prodotti locali

Prosegue il decalogo: «Valorizziamo il ruolo multifunzionale degli alpeggi, delle produzioni di alta qualità e innovazione dei sistemi di ospitalità rurale. Fermiamoci in un negozio del territorio di montagna e acquistiamo i prodotti tipici da portare a casa. È un segno di vicinanza alla comunità del territorio e un atto concreto di sostegno all’economia locale di montagna».

L’Osservatorio per le montagne dà indicazioni anche sull’acqua: chiede di favorire l’uso di quella del rubinetto o delle sorgenti naturali, «quale alimento sano, buono e sicuro, e da trasportare con borracce in acciaio o alluminio».

Tempo di nuove pratiche

Un ultimo invito a turisti ed escursionisti che vogliano avere un comportamento responsabile e consapevole in montagna è per l’impatto ambientale. Il decalogo suggerisce di adottare «buone pratiche di compensazione, con l’agire di comportamenti nuovi verso impronta zero e per contrastare i cambiamenti climatici per salvaguardare

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