«Nuove rotte, tracciati non rispettati»
Ma a Orio i piloti continuano a seguirle

L’Arpa torna sui dati relativi alle rotte sperimentali: «Le traiettorie non sono quelle stabilite. In attesa che si riunisca la commissione aeroportuale i piloti continuano a seguirle.

«Le traiettorie di volo non sono state rispettate». La presa di posizione di Arpa sulla sperimentazione delle nuove rotte dall’aeroporto di Orio al Serio è netta: nessun errore nel monitoraggio svolto sulle traiettorie sperimentali che coinvolgono non solo Colognola ma anche Treviolo, ma la dimostrazione che i voli non hanno in realtà seguito i tracciati stabiliti.

Così, in attesa che la commissione aeroportuale si riunisca nuovamente - il 19 novembre - per decidere le sorti della sperimentazione, Arpa «conferma la correttezza del proprio operato». Perché, a suo dire, sono i tracciati radar che parlano chiaro: le traiettorie non erano quelle decise per la sperimentazione. «Come mostrano chiaramente i tracciati radar – si legge nel comunicato che Arpa ha diffuso domenica 11 novembre - nel periodo sperimentale, le traiettorie dei voli non sono state aderenti a quelle ipotizzate».

Le simulazioni che sono state eseguite da Arpa prevedevano «una significativa diminuzione» del numero di persone esposte a livelli di rumore superiori a 60 decibel. I dati registrati, spiegano da Arpa, sono stati confrontati con il periodo antecedente alla sperimentazione ma anche «con quanto era previsto accadesse se la sperimentazione fosse stata eseguita secondo le indicazioni approvate dalla Commissione». E, secondo Arpa, così non è stato perché le rotte non hanno seguito il tracciato stabilito. I dati comunicati durante la riunione della commissione aeroportuale di venerdì scorso, «oltre a sottolineare i motivi per cui si è verificato uno scostamento significativo dalle simulazioni» evidenziano anche che «il mancato rispetto delle procedure simulate ha penalizzato la zona di Bergamo a ovest dell’aeroporto», area molto popolata dove i livelli di rumore erano già al di sopra dei 60 decibel. «La sperimentazione – precisa Arpa - doveva appunto servire a verificare come funzionano nella complessa realtà aeroportuale le misure ipotizzate sulla carta. Arpa, in ogni caso è di nuovo al lavoro sulle indicazioni emerse nella Commissione».

Cosa succederà ora? La decisione toccherà appunto alla commissione aeroportuale ed è facile che si andrà verso la sospensione della sperimentazione. Che però nel frattempo prosegue. Come evidenziato dai tracciati rilevati da Sociabeat, la società che si occupa di analisi dei dati in tempo reale fondata da Marco Sangalli, tra sabato e domenica i piloti hanno continuato a decollare lungo le due rotte sperimentali. Una sorta di «tenaglia» nella quale uno dei quartieri più penalizzati resta Colognola. Non a caso, sempre ieri, i suoi residenti si sono fatti sentire con un comunicato dell’associazione «Colognola per il futuro». «Gli aggiustamenti apportati alle traiettorie iniziali – scrivono in un comunicato – non hanno reso possibile un’effettiva diversificazione delle rotte». Anzi, secondo l’associazione, hanno causato un peggioramento «dell’inquinamento acustico su Colognola: ne è prova il fatto che l’ulteriore aumento degli esposti sopra i 60 decibel si è avuto soprattutto nel nostro quartiere». E aggiungono: «È indiscutibile che la pressione operata dal traffico aereo sul territorio è ormai insostenibile». L’attesa è dunque per il 19 novembre quando la commissione aeroportuale si riunirà nuovamente attorno al tavolo per discutere di nuove rotte.

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