Orto botanico, esplode la primavera
I fiori sbocciano per tutti sui social

Spettacolari fioriture sulla pagina Facebook del «Lorenzo Rota»: a maggio partono i lavori in vista dei 50 anni dalla fondazione.

È un’esplosione di colori sulla pagina Facebook dell’orto botanico di Bergamo. E in questi tempi cupi, costretti tra quattro mura, il rosso dei petali pare ancora più rosso e il giallo degli stami ancora più giallo. Come tutti i musei della città, anche l’orto ha dovuto chiudere le porte ai visitatori, misura di contrasto al coronavirus. Ma il direttore Gabriele Rinaldi, in accordo con l’assessore al Verde pubblico del Comune di Bergamo Marzia Marchesi, ha voluto aprire una finestra virtuale su Colle Aperto, dove i tulipani stanno regalando fioriture straordinarie, «ed è una sorpresa fino all’ultimo, perché il tulipano quando spunta si presenta molto simile l’un con l’altro, si differenzia solo quando fiorisce» spiega Rinaldi.

Almeno una volta alla settimana sulla pagina Facebook «Orto Botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”» sboccia una rarità botanica. C’è l’Anemone nemorosa, la Corylopsis spicata e ancora «la Bergenia (il fiore di San Giuseppe, con i tipici fiori rosa, ndr) ma della varietà afghanica» dice orgoglioso Rinaldi.

Adesso è il momento dei tulipani, a partire dal Tulipa «Showwinner», «il primo che si è aperto quest’anno – racconta il direttore dell’orto –. Ha petali di un rosso intensissimo, in grado di ingannare i pixel della fotocamera». Da qualche anno la fioritura dei tulipani si vive come un evento: «Sono più di 3.300 i bulbi offerti dalla ditta Flora Import Olanda di Bonate sotto, messi a dimora lo scorso novembre con l’aiuto dei volontari del progetto volontariato civico del Comune di Bergamo – spiega Rinaldi –. Abbiamo deciso di utilizzare il nostro canale social per mostrare la collezione, dando un servizio alla città. In questo momento c’è una concentrazione di gemme che si stanno aprendo, piante che stanno spuntando, cercheremo di farle vedere». «È una bella idea che consente a tutti i cittadini si usufruire delle collezioni botaniche – commenta l’assessore Marchesi –. Attraverso le foto tutti possono avere un’idea di ciò che sta succedendo nell’orto, risollevando un po’ gli animi».

Dentro il museo verde al momento opera soltanto il giardiniere e un gatto che dalle case vicine si va a godere la vista su città bassa, sotto il berceau: «Non ci dimenticheremo di questa primavera tragica del 2020 – riflette Rinaldi -. Le piante ci ricordano in ogni dettaglio che la vita continua, hanno forza vitale e tanta bellezza ispirativa. Le nostre/vostre collezioni compiono i loro cicli sotto i nostri occhi, ma per un po’ di tempo potremo offrirle solo in modo virtuale. Noi stessi dello staff le dobbiamo frequentare fugacemente per rispetto delle norme tese ad impedire il contagio tremendo che ben conosciamo. Neanche i volontari possono far compagnia al nostro giardiniere che cura le piante come se si dovesse riaprire domani. È importante che sia così, dà speranza, abbiamo la certezza che questo museo all’aperto tornerà ad essere il luogo d’incontro tra uomini e piante, uno dei più belli di Bergamo».

Ma se il coronavirus ha imposto uno stop alle visite, i lavori di progettazione proseguono. Nel 2022 l’orto compirà i suoi primi 50 anni e in programma c’è un profondo restyling: «Andiamo ad investire quasi 1 milione di euro, suddivisi in due lotti – illustra l’assessore Marzia Marchesi –. Avevamo previsto di assegnare i lavori per maggio-giugno, teniamo questa scadenza. Il primo lotto da 500 mila euro riguarda la realizzazione dei servizi igienici, la sistemazione della piazzetta con l’ingresso, del pergolato dove sarà realizzato un piccolo spazio per eventi con vetrate mobili e infine il restauro dell’antica polveriera (parte delle Mura veneziane, ndr), dove sarà ricavato uno spazio polifunzionale».

Nel piano dei lavori 2020-2022, il secondo lotto: «Abbiamo stanziato 350 mila euro per la nuova serra, dove raccogliere le varie collezioni – conclude l’assessore –. In questo modo, potremo allungare le attività dell’orto anche in inverno. Abbiamo già ricevuto un primo via libera dalla Sovrintendenza, in ogni caso dobbiamo prima aspettare di realizzare il primo lotto. L’intenzione è concludere tutti i lavori entro il 2020, quando si festeggerà l’anniversario del 50esimo dell’orto botanico».

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