Palazzo della Libertà, un passo avanti: «I 6 milioni per ristrutturarlo ci sono»

I parlamentari Misiani e Carnevali (Pd): via libera in Senato all’emendamento
Superati i vincoli che fermavano le risorse. Più vicina la firma dell’accordo per il piano terra.

«È stato un percorso complicato, ma alla fine ci siamo riusciti» commenta Antonio Misiani, senatore bergamasco del Pd, dopo l’approvazione in Senato dell’emendamento che permetterà di semplificare le procedure e accelerare i lavori per la ristrutturazione del Palazzo della Libertà. «Con l’emendamento che ho presentato, approvato nella tarda serata di martedì dalle commissioni lavoro e finanze del Senato – spiega Misiani – l’Agenzia del Demanio potrà utilizzare fino a 6 milioni di euro già stanziati a favore del Manutentore Unico, superando una serie di vincoli che ostacolavano l’impiego di queste risorse». Questo permetterà di «avviare e realizzare in tempi più rapidi gli interventi di manutenzione straordinaria» dell’edificio progettato dall’architetto Bergonzo che si trova in condizioni di preoccupante degrado da ormai diversi anni.

«Con le colleghe Elena Carnevali e Leyla Ciagà – conclude il senatore – abbiamo lavorato settimane per raggiungere questo obiettivo. Una prima versione dell’emendamento non era andata a buon fine alla Camera, ci abbiamo riprovato al Senato e finalmente ce l’abbiamo fatta». «Abbiamo provato tutte le strade possibili ad ogni decreto perché centrare l’obiettivo di poter utilizzare il Palazzo della Libertà per l’appuntamento di Bergamo-Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 era fondamentale – spiega la deputata Elena Carnevali – così come superare lo stato di abbandono in cui versa da troppi anni e dare nuove funzioni che le istituzioni bergamasche – a partire dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gori – stanno definendo» .

Ora che l’ostacolo principale al recupero di Palazzo della Libertà è stato superato, resta da capire quali saranno i tempi di intervento. La scadenza del 2023 si avvicina e l’edificio ha bisogno di lavori consistenti che saranno in carico al Demanio, proprietario dell’immobile. Il primo step sarà mettere in sicurezza gli ingressi su via Zelasco, via Duzioni e piazza della Libertà e il porticato in facciata, eliminando transenne e ponteggi che circondano quasi tre lati del palazzo a difesa dei passanti, dopo che la copertura in marmo ha iniziato a perdere pezzi. Entro l’estate del 2022 la partenza del cantiere, con l’Agenzia del Demanio stazione appaltante dei lavori, mentre resterebbe in carico al Provveditorato l’impermeabilizzazione del tetto, per il quale sono già stati stanziati oltre 400 mila euro.

Quanto ai locali interni del palazzo e al loro utilizzo l’amministrazione comunale sta per chiudere l’accordo con la Prefettura (che con i suoi uffici occupa una buona parte dell’edificio), il Demanio e l’Uepe per entrare in possesso di tutto il piano terra, che Palazzo Frizzoni intende destinare a iniziative culturali. «L’arrivo dei finanziamenti è di certo una buona notizia – commenta l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini – che risolve un passaggio importante su cui l’amministrazione aveva da tempo sollecitato i diretti interessati in previsione del traguardo del 2023». La definizione del protocollo per l’assegnazione degli spazi interni è a buon punto. L’obiettivo è siglarlo entro i primi mesi del prossimo anno. «Avere in uso tutto il piano terra che dà su piazza della Libertà ci consentirà di aprire il palazzo alla città con nuove funzioni. Da cinque anni ci stiamo lavorando e ora il traguardo è vicino», annuncia Valesini.

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