Parla il cacciatore aggredito a Fara
«Non sono animalisti, ma delinquenti»

Solidarietà all’81enne Lino Pessina ferito da un gruppo di giovani mentre era a caccia: «Mi ha telefonato anche l’assessore regionale Rolfi».

Tornerà nel suo capanno di Fara Gera d’Adda per una battuta di caccia, senza paura, nonostante in quel luogo l’ultima domenica di novembre sia stato affrontato da sei animalisti, uno dei quali lo ha ferito leggermente al viso e a una gamba. Lino Pessina, cacciatore 81enne di Almenno San Salvatore, è sereno e sta già programmando la sua calata in pianura, nel capanno della frazione Badalasco, nel bosco dei Dossi.

Ieri mattina il pensionato ha ricevuto una telefonata di solidarietà dall’assessore regionale al’Agricoltura, Fabio Rolfi: «Mi ha fatto molto piacere questo suo interessamento – ha ammesso il cacciatore –. Mi ha chiesto come stavo e di raccontargli come era andata. Gli ho detto tutto e lui mi ha garantito che porterà l’episodio all’attenzione del prefetto».

Quella dell’assessore regionale non è l’unica telefonata di solidarietà: «Già subito dopo il fatto, dalla sezione Federcaccia di Almenno San Salvatore mi ha chiamato il presidente Diego Cornali, quindi quello provinciale Lorenzo Bertacchi, oltre a diversi iscritti alla sezione del mio paese».

L’autore dell’aggressione è un giovane che nove giorni fa si è presentato al capanno di Pessina, insieme ad altri cinque, tra i quali tre ragazze, e hanno preso a insultarlo, filmandolo con un cellulare: «Non ho però abboccato alla provocazione – ammette Pessina –, ma ho solo preso in mano un bastone per dimostrare che di loro non avevo timore. Uno dei giovani però mi colpito con la mano al volto facendomi cadere gli occhiali e poi mi ha rifilato un calcio alla gamba sinistra. Di quel giovane e degli altri componenti del gruppo non ho l’identità. Se ne stanno occupando i carabinieri di Ponte San Pietro – ha proseguito Pessina – ai quali ho denunciato il fatto, dopo essere stato visitato al pronto soccorso, dove mi hanno dato cinque giorni di prognosi». I militari della stazione di Zingonia hanno invece tra le mani la foto della targa dell’auto sulla quale gli animalisti si sono poi allontanati, dopo il blitz al capanno. Lino Pessina fa sapere: «Sto bene ma sono dispiaciuto per quello che mi è successo, anche perchè c’è modo e modo di contestare una cosa che non si condivide. Comunque al capanno tornerò per cacciare le cesene».

Sulla vicenda interviene anche il presidente provinciale di Federcaccia, Lorenzo Bertacchi: «Federcaccia Bergamo darà il pieno sostegno legale al tesserato cacciatore e confida nell’effettiva identificazione di questi sei delinquenti, perchè questi non sono “eroi dei nostri giorni” ma semplici delinquenti. Mi auguro che la gente per bene apra gli occhi e si informi su come andiamo a caccia davvero: solo dopo tragga le conclusioni, consapevole che dall’altra parte dietro agli slogan a favore degli animali in realtà c’è solo l’odio verso l’uomo». Il consigliere regionale Giovanni Malanchini sostiene: «Chi aggredisce un anziano è un delinquente che va punito in modo intransigente. I cacciatori sono gente per bene con fedina penale pulita, non so se si possa dire la stessa cosa di certi animalisti». Dal consiglio regionale Niccolò Carretta dichiara «solidarietà e vicinanza all’aggredito e condanno questo tipo di azioni. Ci vuole però un nuovo patto di convivenza tra chi frequenta il territorio e le aree verdi in modi diversi: Regione Lombardia ha il compito di farlo, tenendo presente la sempre più crescente sensibilità animalista».

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