Pedrengo, colpito a martellate
Resta in carcere la cugina

Giuliano Mascheretti colpito da martellate che gli hanno rotto le costole: secondo i primi rilievi sarebbe morto per un’emorragia interna. I soccorsi chiamati dopo due ore: «Non pensavo fosse così grave».

Resta in carcere Eliana Mascheretti, 61 anni, arrestata domenica sera con l’accusa di avere ucciso a martellate il cugino Giuliano, 73 anni, al culmine dell’ennesima lite scoppiata per motivi banali nell’abitazione di Pedrengo in cui i due vivevano da cinque anni. Il giudice Massimiliano Magliacani, al termine dell’interrogatorio di ieri (in videocollegamento con il pm Emanuele Marchisio, l’avvocato Simona Prestipino e la donna dal penitenziario) ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere. L’accusa resta omicidio preterintenzionale, almeno fino a quando sarà depositato l’esito dell’autopsia eseguita ieri mattina dal medico legale Matteo Marchesi dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Secondo i primi riscontri, Mascheretti sarebbe morto a causa di un’emorragia interna, dovuta alla rottura di alcune costole: da lì la difficoltà respiratoria e poi un rigurgito che lo avrebbe soffocato. Sulla nuca è stata trovata una lesione superficiale mentre lesioni diffuse sarebbero state trovate su tutto il corpo.

Nel corso dell’interrogatorio, durato circa un’ora, la donna ha ribadito la sua versione dei fatti, ammettendo la lite e la reazione violenta ma non l’intenzione di uccidere il cugino, che ospitava e accudiva nella sua abitazione e con cui i rapporti si stavano facendo sempre più difficili. Dopo averlo aggredito lo ha soccorso, pulito e sistemato a letto, gli ha dato un antidolorifico e un cuscino per stare più dritto, poi un succo di frutta. Ma dal momento in cui l’uomo ha cominciato a manifestare difficoltà respiratorie fino alla telefonata al 112 sono passate due ore, e non è un dettaglio di poco conto. Forse, si chiedono gli inquirenti, se i soccorsi fossero arrivati tempestivamente Giuliano si sarebbe potuto salvare. Un altro punto che chiarirà il medico legale.

Ieri Eliana, ingegnere in un’azienda di Grassobbio, ha riferito di aver aspettato a chiamare i soccorsi perchè non pensava che le condizioni del cugino fossero così gravi. La lite invece, sempre secondo la sua ricostruzione, sarebbe nata perchè al mattino i due erano stati al cimitero di Bergamo e Giuliano, ipovedente a causa di un'aggressione e di una caduta in casa, aveva chiesto alla cugina di accompagnarlo a vedere le luminarie in centro. Lei si era rifiutata e ne era nata una discussione, proseguita durante la cena. Solo l’ultima di una serie di liti tra i due cugini dai caratteri opposti, lui ex professore di Lettere con la voglia di divertirsi, lei ingegnere con i piedi per terra, frustrata dal fatto che lui non fosse nemmeno riconoscente per l’ospitalità e la cura che riceveva. È stato uno sfogo, ha ammesso la donna al gip, durato 5-10 minuti, ma non aveva intenzione di ucciderlo.

Certo l’aggressione è stata particolarmente violenta, con i colpi di martello alla schiena, al torace e alle braccia e uno alla nuca, finchè l’uomo è stramazzato a terra in bagno. L’avvocato ha chiesto per la donna gli arresti domiciliari a casa di una cugina, ma Eliana Mascheretti passerà il Natale in carcere. Non è stata ancora stabilita la data dei funerali di Giuliano, che probabilmente si terranno a Bergamo.

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