Pertosse, parte la campagna Ats
«Fate il vaccino in gravidanza»

Da oggi opuscoli e manifesti, coinvolti studi medici, farmacie e consultori. Bergamo apripista del progetto regionale. Nella nostra provincia oltre 8.000 parti l’anno.

Poster, brochure, volantini: da oggi prende il via la campagna sul vaccino contro la pertosse in gravidanza. È la prima così specifica avviata in Bergamasca e l’Ats di Bergamo fa da «apripista» per la campagna regionale annunciata dall’assessore al Welfare Giulio Gallera, all’indomani dei decessi di due neonate a causa della pertosse avvenuti questa estate.

La pertosse infatti è molto pericolosa per i neonati, perché non ancora vaccinati (si somministra dai 3 mesi in avanti): l’unico modo per proteggere i bimbi è quello che si vaccini la mamma quando è in dolce attesa. Il vaccino per la pertosse, oltretutto, viene somministrato insieme alle protezioni contro la difterite e tetano. Proteggere se stesse, quando si è gravide, significa proteggere anche il proprio piccolo, sin da quando viene al mondo. Questo il senso della campagna Ats «Mamma proteggi il tuo bambino. Prima che nasca!».

Una campagna che gode del supporto degli Ordini dei medici e dei farmacisti, dell’Ordine della professione ostetrica interprovinciale, dell’Associazione italiana donne medico, dell’Aogoi (Associazione ginecologi ospedalieri) ed è stata organizzata in collaborazione con le tre Asst del territorio orobico e i centri vaccinali, il Policlinico San Pietro (Iob), e sono state coinvolte tutte le ostetriche del territorio, operanti nel pubblico e nel privato, così come la diffusione del materiale toccherà le farmacie, gli studi dei ginecologi, dei medici di medicina generale e dei pediatri e tutti i consultori, pubblici e privati.

Gli opuscoli hanno tutte le risposte ai principali quesiti sul tema. «È importante divulgare le informazioni giuste sulla pertosse e ricordare che l’offerta gratuita del vaccino è prevista nel Piano nazionale vaccini e nel Piano regionale – spiega il direttore generale dell’Ats Bergamo, Mara Azzi – . È fondamentale conoscere questa malattia perché può manifestarsi in maniera subdola in chi in passato si era già vaccinato o con sintomi che possono essere lievi in adolescenti e adulti, ma davvero gravi per i bambini.

Il nostro intento è di comunicare insieme e in rete informazioni corrette sui vaccini contro difterite, tetano, pertosse e influenza in gravidanza». La campagna avrà l’appoggio anche delle Mamme Peer, sottolinea Enrica Breda, coordinatrice ostetriche Ats, anche nella Settimana per l’allattamento, che parte oggi: «Queste mamme svolgono un ruolo di supporto alle mamme che allattano al seno». Il primo passo per proteggersi, quindi, è quello di vaccinarsi, sottolinea Giorgio Barbaglio, direttore sanitario Ats: «Ci aspettiamo di riuscire progressivamente a coinvolgere sul tema tutti gli operatori che entrano in contatto con donne in attesa. E di allargare quindi la cultura del vaccino».

I parti all’anno, in Bergamasca sono oltre 8.000 in media: si punta a sensibilizzare il maggior numero di donne, con le loro famiglie. «Il periodo giusto per la vaccinazione è dopo il 6° mese di gravidanza – specifica Livia Trezzi, responsabile dell’Unità Prevenzione e sorveglianza per le Malattie infettive – . Devono vaccinarsi anche le donne incinte che sono già state vaccinate o che hanno contratto in passato la malattia per dare a loro stesse e al bambino una difesa rinnovata contro la pertosse».

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