Piazza Dante, la fontana ai raggi x
Poi verrà smontata per il restauro

Completata la rilevazione laser che permetterà di valutarne lo stato di salute. Una volta tolta verrà rimossa anche la pavimentazione. L’incognita dei tempi per l’emergenza.

Il volto di Nettuno è scavato dal tempo. Grigio, logoro. Da troppo tempo non splende come meriterebbe. Vale lo stesso anche per i tritoni e i fregi che ornano la fontana della Fiera, al centro di piazza Dante. È al suo posto dal 1740 e presto sarà smontata per essere restaurata. Un lavoro realizzato nell’ambito della riqualificazione complessiva di piazza Dante iniziata a fine gennaio con il discusso taglio degli alberi. Le operazioni di rilievo sono iniziate poco prima della chiusura totale decisa dal governo per limitare il contagio del coronavirus.

Tutto è fermo in attesa che si torni alla normalità: ora è impossibile dire quando. Nel frattempo però Ars Restauri è riuscita a iniziare una fase fondamentale che permette di studiare ogni centimetro della fontana anche dallo schermo di un pc. Nei giorni scorsi, prima del lockdown totale, i tecnici sono riusciti a completare la rilevazione laser di tutta la fontana.

È il primo passo in vista del restauro vero e proprio. «Si chiama laser scan e consente di effettuare un rilievo tridimensionale perfetto della fontana - spiega il direttore tecnico di Ars Restauri Simone Tribbia -. In questo modo abbiamo la posizione esatta della fontana e un bagaglio dati che fotografa la situazione ad oggi. Servirà anche nei prossimi anni». L’intervento di restauro è necessario a causa della continua perdita di materiale. Il ghiaccio che negli ultimi anni si è creato sulla scultura è uno dei principali fattori di rischio per la conservazione.

Dopo i rilievi - a questo punto dopo la fine dell’emergenza - la fontana verrà «scomposta e tutti i pezzi numerati saranno portati in un magazzino dove inizierà l’analisi approfondita. Abbiamo bisogno - continua Tribbia - di capire tutte le patologie del materiale. Verranno eseguite analisi chimiche per individuare i problemi non percepibili a occhio umano. Ovviamente è prevista anche un’analisi visiva». Solo a risultati acquisiti si potrà capire come i restauratori dovranno procedere. «Sì, proprio da quei dati potremo capire tutti gli obiettivi e identificare al meglio come dovremo procedere. Le operazioni classiche sono già state individuate, come la pulizia dagli agenti patogeni, dalle alghe». Le statue e la struttura non torneranno a splendere nel vero senso della parola, perché l’obiettivo dell’intervento è soprattutto garantire una conservazione. «La patina rimarrà, così come rimarrà inalterata l’ossidazione degli elementi – spiega Tribbia –. I cittadini potranno ammirare una fontana degna della sua storia». Ad oggi è prematuro dire quando le operazioni di riqualificazione potranno continuare. Vale per piazza Dante così come per tutti gli altri cantieri. Solo a fontana smontata gli operai potranno rimuovere la pavimentazione e mettere a nudo la struttura dell’ex Diurno, che verrà riqualificato e a lavori ultimati aperto al pubblico. Quando verrà posizionata la nuova pavimentazione i restauratori potranno riportare la fontana al centro della piazza dove svetta da quasi 300 anni.

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