Positivo in classe, decisione tocca ad Ats
Possibile quarantena per allievi e docenti

La scuola dovrà comunicare i casi di contagio all’Azienda di tutela della salute che dovrà gestire le fasi successive. Il ritorno in aula dopo due tamponi negativi. Dal 24 agosto help desk per gli istituti.

Aspettando la riapertura delle scuole il prossimo 14 settembre, è arrivata la risposta alla domanda più gettonata delle ultime settimane: che cosa succederà nel caso di un positivo al Covid in classe? Il responso è contenuto in un file di una trentina di pagine prodotto dall’Istituto superiore di sanità (in collaborazione con i Ministeri della Salute e dell’Istruzione, Inail, la Fondazione Bruno Kessler e le regioni Emilia-Romagna e Veneto) ed è stato consegnato ai dirigenti scolastici nel pomeriggio di venerdì 21 agosto. Nel vademecum vengono affrontate, una per una, tutte le situazioni che potranno verificarsi all’interno delle scuole nell’anno scolastico che sta per iniziare, dalle migliori modalità per prepararsi alla riapertura alla gestione dei casi di positivi (o sospetti tali), per arrivare alla formazione del personale scolastico.

Intanto nella mattinata di sabato 22 agosto arriva la conferma che la scuola riaprirà dal ’1 settembre per il recupero degli apprendimenti, dal 14 prenderanno il via le lezioni. Lo ribadisce il ministero dell’Istruzione ricordando che dal 24 agosto parte help desk per gli istituti: si tratta di un servizio dedicato interamente alla ripresa a cui le scuole potranno rivolgersi in caso di dubbi e quesiti. L’help desk sarà attivo dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. «In questi mesi è stato fatto un importante lavoro per la ripresa che ha coinvolto tutti i Ministeri interessati, le Regioni, gli Enti locali, gli Uffici scolastici regionali, le scuole, con tutto il personale e i dirigenti scolastici, le parti sociali, le Associazioni di studenti, genitori», conclude il ministero.

Il referente anti Covid

In ogni scuola verrà allestita un’aula per isolare i sospetti casi di Covid e verrà nominato un referente, che potrà essere anche lo stesso dirigente, che dovrà gestire ogni situazione sospetta: ne servirà uno per ogni sede dell’istituto. Nel caso in cui un alunno o un operatore scolastico presentino, a scuola, un aumento della temperatura corporea sopra i 37,5 gradi o un sintomo compatibile con il Covid-19, dovrà essere avvisato il referente scolastico, che dovrà a sua volta avvisare la famiglia dell’alunno e accompagnarlo nell’aula di isolamento. Il minore non verrà lasciato solo, ma dovrà indossare una mascherina (in caso di un’età superiore ai 6 anni), mantenere il distanziamento da chiunque si trovi a effettuare la sorveglianza e rispettare l’etichetta respiratoria (tossire o starnutire nella piega del gomito o in un fazzoletto di carta che poi dovrà essere sigillato in una busta e buttato dallo stesso sospetto). Al referente Covid toccherà anche misurare la febbre al ragazzo con un strumento che eviti il contatto, mentre la prova quotidiana della temperatura degli studenti, come previsto dal patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia, sarà in carico ai genitori, almeno fino a una nuova indicazione.

Chiunque si trovi a entrare in contatto con il caso sospetto (compresi i genitori) dovrà indossare la mascherina. Alunno o operatore verranno poi sottoposti a un primo triage telefonico da parte del pediatra o del medico di base. Il medico richiederà il test diagnostico (per gli operatori scolastici è prevista una priorità nell’esecuzione dei test) e avviserà l’Ats competente. Se il test risulterà positivo verranno avviate da parte di Ats tutte le verifiche del caso sui contatti stretti (avvenuti nelle ultime 48 ore) e le azioni di sanificazione dell’istituto. Nel caso in cui studente o operatore scolastico presentino i sintomi nella propria abitazione dovrà comunque essere avvisato il pediatra o il medico di base, che procederà alla richiesta di tampone e ad allertare Ats. Il referente scolastico Covid dovrà comunicare ad Ats i casi in cui verranno registrati numeri elevati di assenze improvvise di studenti in una classe o di insegnanti. Ats valuterà le azioni da intraprendere.

I casi accertati

Nel caso in cui venisse verificata la positività di un alunno o di un operatore scolastico gli edifici dovranno essere completamente sanificati (entro 7 giorni dal momento in cui la persona positiva ha visitato gli ambienti) e la scuola sarà chiamata a collaborare con l’Ats di riferimento fornendo l’elenco degli studenti della classe, degli insegnanti o degli educatori e tutte le indicazioni utili per poter ricostruire i contatti stretti avvenuti nelle 48 ore precedenti alla comparsa dei sintomi e ai 14 giorni successivi. Ats valuterà a questo punto se prescrivere la quarantena a compagni di classe e operatori scolastici.

Anche la chiusura di una scuola o di una parte di essa potrà essere decisa da Ats, in base al numero di casi confermati e del livello di circolazione del virus nella comunità: un singolo caso in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura. Potrà essere previsto l’invio di unità mobili per l’esecuzione dei test nella struttura scolastica in base alla necessità di ricostruire la possibile linea di contagio. Nel caso in cui il focolaio aumenti verranno definite modalità di monitoraggio appropriate per attivare azioni di indagine e di controllo (per esempio prendendo in considerazione il numero di assenze in ambito scolastico che potrebbero rappresentare un elevato numero di ammalati).

Il ritorno in classe

Si torna a scuola dopo due tamponi negativi. Nel caso invece di uno studente con sintomi sottoposto al tampone che risulta essere negativo, sarà necessario che, a giudizio del pediatra o del medico, prima di tornare a scuola venga ripetuto il tampone dopo 2-3 giorni. Nel caso in cui un alunno risultasse contatto stretto di asintomatico, Ats potrà valutare di effettuare un tampone e di mettere in quarantena il minore. Nel caso in cui alunno o operatore sia convivente di caso accertato, questo verrà considerato contatto stretto e in quarantena, ma eventuali suoi contatti stretti (come i compagni di classe) non necessiteranno di quarantena a meno di successive valutazioni. Nel caso in cui lo studente o l’operatore risultasse essere stretto contatto di uno stretto contatto non saranno necessarie ulteriori precauzioni, a meno che il contatto non risulti lui stesso positivo al tampone.

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