Prenotazioni false, iPhone fantasma
È caccia al truffatore dei ristoranti

Distino, accento milanese, dice di essere un responsabile di zona della Apple e prenota banchetti faraonici per decine di persone nei locali di città e provincia. Poi cerca di vendere cellulari (inesistenti) per 350 euro e sparisce nel nulla. Chi c’è cascato e chi no.

Si presenta come Riccardo o Pasquale Fontana (in alcuni casi ha mostrato anche una carta d’identità), dice di essere un responsabile di zona della Apple e prenota banchetti per trenta persone nei ristoranti di città e provincia. Poi cerca di vendere un cellulare da 1.400 euro per 350 e alla fine, alla serata prenotata, non si presenta nessuno.

Il truffatore ha colpito una decina di volte, dall’anno scorso, e ultimamente si è rifatto vivo: l’ultimo in ordine di tempo è stato il ristorante «Ari & Ciro» di Curno: «È venuto dieci giorni fa e ci ha chiesto di prenotare una cena il 14 febbraio per trenta persone, tra cui alti dirigenti Apple, perché stavano aprendo un nuovo negozio nella nostra zona. Ci ha spiegato che non aveva un budget “perchè tanto avrebbe pagato l’azienda” – spiega Giacomo Manzi, titolare insieme al padre Aristide –. Mio papà si è subito insospettito, infatti mi ha detto di chiedergli la caparra. Ha lasciato la sua mail e il cellulare, gli ho mandato i menu da 50 euro in su e gli ho chiesto di confermare una settimana prima con un acconto del 50%: non si è più fatto sentire».

Chi invece ne ha pagato le conseguenze è Nicola Locatelli dell’«Opera Restaurant» di Sorisole, che ha ricevuto la visita del truffatore l’anno scorso: «Stessa commedia anche con noi, ha prenotato per trenta persone il 9 marzo e mi ha dato carta bianca sul vino e sul pesce. È una persona distinta, sui 45-50 anni, capelli brizzolati e occhi azzurri, accento milanese. Io ero di fretta e stupidamente non gli ho chiesto una caparra. Prima di andare ha fatto una telefonata e mi ha detto che aveva dei cellulari da 1.400 euro che poteva vendere per 350 ma solo a poche persone, e che però avrei dovuto dargli subito i soldi. Per fortuna non ho accettato. Due ore prima della cena mi ha fatto una videochiamata mostrando un’auto ammaccata e dicendomi che era in auto con il direttore generale e avevano investito un ragazzino in bicicletta, quindi la serata era annullata. Gli ho risposto che per organizzare il banchetto avevo perso tremila euro e avrebbe dovuto rimborsami qualcosa. Ci siamo sentiti domenica, mi ha raccontato che erano andati a pranzo con i genitori del bambino e gli avevano comprato una bicicletta nuova. Si è offerto di darmi 1.500 euro più due iPad e due iPhone. Poi non ha più risposto al telefono».

Anche a un bar di Calusco d’Adda è successa la stessa cosa, con salmone e bottiglie di Franciacorta appositamente ordinate per l’occasione. Ad allertare gli amici ristoratori è stato Alan Foglieni dell’«One Love» di Colognola, con un post su Facebook del 31 gennaio, che ha subito scatenato il tam tam sui social. Molti colleghi lo hanno contattato dicendo di aver ricevuto la visita della stessa persona. «Tre o quattro ci sono cascati, un paio hanno anche acquistato il cellulare che ovviamente non hanno mai ricevuto – racconta –. Altri invece si sono salvati perché hanno chiesto la caparra e lui si è dileguato, come il ristorante “Saraceno” di Cavernago. La maggior parte di noi non ha presentato denuncia ma adesso ci stiamo organizzando e io ho già fatto una segnalazione a “Le Iene”».

«È bene che questa truffa sia venuta alla luce – commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom – e consiglio a tutti i ristoratori di chiedere sempre un acconto in modo da capire subito chi hanno di fronte. Un altro problema emerso recentemente riguarda gli alberghi e i clienti che pagano con carte clonate o rubate. Un hotel ha avuto già due casi quest’anno».

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