Prima campanella, è incognita sostegno
Sui banchi 136mila studenti (525 in meno)

Il nuovo anno scolastico parte all’insegna del calo demografico e delle difficoltà legate ai docenti. Graziani: «Resta una palestra di vita».

La prima campanella dell’anno scolastico 2019/2020 suonerà questa mattina per 136.039 studentesse e studenti delle scuole statali di Bergamo e provincia. Un anno scolastico che si apre nel segno del calo demografico: complessivamente gli studenti saranno 525 in meno rispetto all’anno scorso, ma la diminuzione di studenti si farà sentire soprattutto alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria. Ad aspettarli in classe troveranno 13.908 insegnanti.

Non tutti però saranno puntualmente dietro la cattedra questa mattina: molte scuole inizieranno proprio in queste ore la ricerca di supplenti per coprire i posti liberi e vacanti che, quest’anno, sono davvero numerosi in tutta la provincia. Particolarmente delicata la situazione che riguarda il sostegno, previsto per 4.748 studenti, di cui 1.241 con disabilità grave. Anche quest’anno infatti si è fatta sentire la mancanza di personale specializzato e di conseguenza le scuole si troveranno a dover assumere (in alcuni casi e solo dopo aver fatto tutti i tentativi possibili per trovare qualcuno con i requisiti richiesti) anche personale senza specializzazioni specifiche. Si tratterebbe di oltre 800 posti (secondo le stime di Cisl Scuola) da coprire solo in questo ambito: le procedure di individuazione e di assunzione potrebbero durare diversi giorni. Per molti istituti statali quest’anno scolastico si apre con un po’ di stabilità in più: dopo anni davvero complicati per la mancanza di dirigenti scolastici quasi tutte le scuole di Bergamo e provincia hanno un dirigente scolastico titolare. Delle 141 istituzioni scolastiche bergamasche (98 istituti comprensivi, 41 scuole superiori e 2 Cpia) solo sette scuole avranno un reggente: i due comprensivi sottodimensionati di Vilminore di Scalve e Serina, e gli istituti Muzio di Bergamo, di Gromo, di Ponte Nossa, di Rovetta e di Valnegra. Nonostante le difficoltà la scuola Bergamasca, secondo la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Patrizia Graziani, «sprizza energia e si conferma coraggiosa, vivace, inclusiva, aperta all’innovazione, seria e rigorosa, in grado di alimentare coesione sociale e convivenza civile». Una scuola in cui ognuno è chiamato a ricoprire un ruolo diverso e fondamentale allo stesso tempo, come ricorda la dirigente nel consueto saluto di inizio anno.

«La scuola va vista e vissuta come palestra di gentilezza – continua -, come un luogo fisico dove ci si allena a vivere con rispetto il rapporto con gli altri e dove si coltivano relazioni autentiche, vere fra le persone, in un clima sociale sano e positivo. La fiducia nei confronti degli insegnanti e il dialogo educativo fra la famiglia e la scuola hanno un ruolo chiave per prevenire situazioni di conflittualità, vivendo bene la grande avventura dell’educazione e dell’apprendimento, che presenta anche difficoltà da affrontare e ostacoli da superare, proprio per migliorarsi». Per questo Graziani chiede alle famiglie e agli stessi studenti di imparare ad accettare le imperfezioni e le fragilità: «L’immagine del vincente a ogni costo – scrive - deve lasciare spazio all’accettazione di un insuccesso, di un voto negativo oppure di un voto positivo, ma inferiore alle attese. Dobbiamo avere il coraggio di lasciare sbagliare i figli, perché è anche così che imparano a risollevarsi. Sbagliando a scuola si può sempre trovare il modo per rimediare, ma se si sbaglia da adulti l’errore può diventare una macchia sociale. Privilegiare il dialogo costruttivo significa non fare gli spettatori, ma agire e avere il coraggio di parlare di fronte a fenomeni di bullismo e di cyberbullismo, chiedendo aiuto sia per la vittima del bullo sia per il bullo stesso, che va aiutato a modificare il proprio comportamento negativo». L’invito per gli studenti è quello di tenere lo sguardo sempre alto, «per guardare il mondo con occhi curiosi e pieni di stupore. Nutritevi sempre di meraviglia lungo il vostro percorso di vita, carburante formidabile verso continui slanci, imprese e scoperte. Ringrazio tutto il personale della scuola bergamasca e dell’Ufficio scolastico territoriale per l’elevata professionalità e lo spirito di servizio dimostrati in questi mesi che precedono l’inizio delle lezioni, per garantire un sereno avvio del nuovo anno scolastico. Ma anche le associazioni dei genitori, il mondo produttivo e del terzo settore, i rappresentanti delle amministrazioni, le organizzazioni sindacali: tutti coloro che lavorano e si impegnano per la realizzazione di un sistema di istruzione e formazione di elevata qualità, di una scuola inclusiva, che sia davvero “per tutti e per ciascuno”. Impegniamoci tutti perché i giovani mettano sempre al centro il valore della persona e del suo pieno sviluppo, dell’accoglienza e del dialogo tra le culture, il valore e il rispetto della vita contro ogni forma di violenza e prevaricazione».

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