«Quei posti sono già occupati (da voi)»
Docenti diplomati, rischio trasferimento

Chi verrà stabilizzato a breve potrebbe non avere la possibilità di scegliere la sua attuale cattedra, perché risulta già assegnata (a lui stesso) in virtù del vecchio contratto.

Quando burocrazia e scuola si incontrano, grandi cose (si fa per dire) possono accadere. Può succedere, per esempio, che un insegnante prossimo all’assunzione in ruolo, che lavora da anni nello stesso istituto grazie a contratti a tempo determinato, si trovi a dover accettare l’assunzione in un posto diverso da quello occupato per tanto tempo, perché quel posto risulta occupato da lui stesso. Una situazione che ha dell’assurdo, ma che potrebbe verificarsi nei prossimi mesi.

Il problema per ora è stato sollevato solo in Piemonte, ma potrebbe riguardare anche la provincia di Bergamo. Stando a quanto evidenziato a Torino (dove le insegnanti hanno protestato di fronte agli uffici dell’Amministrazione scolastica) infatti, quest’estate, quando ci si troverà a doversi occupare delle nuove assunzioni, in particolare nella scuola primaria e nei casi delle insegnanti «diplomate magistrali» (quelle il cui diploma non è più considerato abilitante e di cui la cronaca ha parlato a lungo per ricorsi e controricorsi) potrebbe succedere che la procedura di assunzione a tempo indeterminato di queste maestre e questi maestri li costringa a scegliere un posto diverso da quello occupato negli ultimi anni, in barba alla continuità didattica che anche il Ministero considera fondamentale per la qualità dell’insegnamento.

Il problema potrebbe emergere perché molte di queste insegnanti lavorano grazie a contratti che scadono il prossimo 31 agosto, mentre le assunzioni in ruolo verrebbero fatte prima di quella scadenza. Un’eventualità che sia i sindacati che la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo considerano remota. «Ci sono ancora così tanti passi da dover fare – dicono i segretari generali provinciali dei sindacati – che è prematuro prendere in considerazione quest’ipotesi. Nei mesi di giugno e luglio sono attese alcune sentenze di merito che le riguardano la loro situazione, inoltre il concorso straordinario a loro dedicato si concluderà solo tra un mese. La priorità per ora è una: quella di permettere a queste insegnanti (le diplomate magistrali sono circa 500 nella Bergamasca, ndr) di poter lavorare con continuità e serenità. La situazione quindi è ancora nebulosa per tantissimi motivi differenti. Forse in Piemonte corrono un po’ troppo, quest’ipotesi sembra azzardata e remota».

Anche secondo la dirigente dell’ufficio scolastico, «in teoria si tratta di una situazione possibile – dice Patrizia Graziani – in pratica è sicuramente un problema che verrà risolto dagli organi centrali, prima che possa costituire un impedimento serio. Si tratta di una situazione assurda, determinata dai tecnicismi del sistema. Ma sono certa che qualsiasi problema verrà risolto. Tra l’altro quest’anno la tempistica delle immissioni in ruolo ci dice che queste verranno effettuate entro il 31 luglio, con largo anticipo rispetto agli anni passati». Burocrazia permettendo.

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