San Giovanni Bianco, tragedia inspiegabile
«Ho lasciato Tommaso nell’acqua bassa»

L’abbraccio della gente nella casa della famiglia Galizzi per il piccolo annegato a Silvi Marina. Papà Riccardo: «Un bambino vivace, intelligente. Mi immaginavo il suo futuro, è una tragedia inspiegabile»

Papà Riccardo non si dà pace. Piange il suo piccolo Tommaso, accanto alla bara bianca. La fissa e racconta quello che il figlio era e avrebbe voluto fosse in futuro. Mamma Cristina è seduta sul divano accanto, anche lei con lo sguardo sulla piccola bara.

Domenica a Cornalita di San Giovanni Bianco è stato il giorno del dolore, del ricordo, del cordoglio portato da tutta la comunità della frazione e del paese. Per una tragedia inspiegabile, assurda. Tommaso, 5 anni, morto annegato giovedì scorso nella piscina dell’albergo a Silvi Marina, in Abruzzo, dove era in vacanza con la famiglia, lascia un vuoto incolmabile per i suoi cari e per il paesino ai piedi del Sornadello. La casa della famiglia Galizzi si trova all’inizio della frazione, è una delle abitazioni di nuova costruzione. Al cancello l’avviso funebre, con la foto del piccolo Tommaso, le ali di un angelo e un cuore. E la data dei funerali: l’addio sarà oggi, alle 16, partendo dal piazzale Alpini di San Giovanni Bianco, all’inizio della strada comunale che porta a Cornalita. Da qui partirà il corteo verso la chiesa parrocchiale.

Pochi passi e sul campanello di casa ci sono i nomi di tutta la famiglia: Riccardo, Cristina, ma anche i due figli, Filippo e il piccolo Tommaso. Poche scale e appena fuori dall’ingresso tanti giovani, amici dei genitori, in silenzio, in raccoglimento, perché difficile è trovare e dire qualche parola. Tutti venuti a portare conforto, sostegno a mamma, papà e ai famigliari di Tommaso.

La bara con il piccolo Tommaso è nel salotto. Sul legno bianco un piccolo pupazzo della Juventus, la passione calcistica di papà Riccardo e del figlio, un peluche dono di un amichetto. Ed è il papà a rompere il silenzio, a raccontare del suo figlio più piccolo: «Era un bambino vivace, allegro. Giocavamo spesso insieme, ricordo tutte le volte che facevamo a gara. Lui voleva sempre vincere e trovava il modo per farlo. Era bravo, intelligente. Mi immaginavo già il suo futuro, gli piaceva il calcio e avrei voluto iscriverlo a una scuola». Un futuro spezzato da una tragedia enorme, inspiegabile. «L’acqua dove ho lasciato Tommaso era bassa - continua papà Riccardo - gli arrivava alla vita, c’era il bagnino, in piscina e fuori c’era pieno di gente. Era abituato all’acqua, al mare. Non riesco ancora a spiegarmi come possa essere accaduto».

La famiglia Galizzi, con alcuni parenti, era arrivata a Silvi Marina, nel Teramese, sull’Adriatico, per una settimana di vacanza al mare. La tragedia giovedì scorso, nella piscina dell’hotel «Abruzzo Marina». Il piccolo Tommaso stava giocando in piscina quando ha iniziato ad avere difficoltà a rimanere a galla. Pare che sia stato il fratello di 8 anni, Filippo, a notare Tommaso immobile sul fondo della piscina. A quel punto avrebbe iniziato a gridare aiuto, per richiamare i soccorsi. Il bagnino, un giovane di 19 anni, si è prontamente tuffato, ma per Tommaso non c’è stato nulla da fare: nemmeno le manovre di rianimazione hanno potuto salvarlo. Sabato sera la salma e la famiglia hanno fatto rientro a casa. Lunedì 2 settembre alle 16 tutta la comunità di San Giovanni Bianco si riunirà per l’ultimo saluto a Tommaso.

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