Scade l’Imu, a Bergamo vale 40 milioni
Ultima chiamata per la tassa sulla casa

Lunedì 17 dicembre ultima chiamata per pagare l’imposta per 36.600 proprietari di immobili (esclusa la prima casa). Ecco tutte le altre scadenze.

Lunedì 17 dicembre scadono i termini per pagare l’Imu, l’imposta municipale unica sugli immobili, una spesa pro capite calcolata dal Comune di Bergamo di poco superiore ai mille euro. Sono 36.600 i cittadini interessati dall’imposta perché proprietari di immobili, circa il 30% della popolazione.

Il 17 dicembre è la data fissata a livello nazionale, la scadenza per saldare la seconda rata (per chi lo scorso 18 giugno ha già versato la prima, un acconto pari al 50% dell’imposta) o per pagare l’imposta in toto. Sono esclusi dal pagamento i cittadini che possiedono soltanto la prima casa. Dovrà invece mettere mano al portafoglio chi possiede un negozio, un magazzino o sito produttivo, un secondo garage o più cantine, un terreno (non quelli agricoli), seconde case. Oppure chi vive in una casa di «lusso» (tecnicamente le categorie catastali A/1, A/8 e A/9).

Nessuna grande novità in vista rispetto alla cifra, perché l’amministrazione comunale non ha ritoccato le aliquote e ha mantenuto le stesse detrazioni del 2017. Nelle casse di Palazzo Frizzoni sono previsti 40,3 milioni di euro in arrivo, risorse fondamentali per il bilancio dell’ente, dato che l’Imu genera il 50% sul totale delle entrate, preventivate, per il 2018, in 74,4 milioni di euro. Rispetto allo scorso anno, dovrebbero entrare 2 milioni di euro in più in tasse, perché con la lotta all’evasione fiscale la base imponibile si è allargata. Sempre che tutti paghino.

Gli accertamenti

Nel corso del 2017, infatti, il Comune di Bergamo ha inviato 2.000 avvisi di accertamento ai cittadini che sono risultati debitori nei confronti dell’amministrazione comunale. Il mancato pagamento della tassa sugli immobili può costare caro. La sanzione piena è una maggiorazione del 30%. Per chi, in aggiunta al mancato pagamento, non provvede alle dovute dichiarazioni, un esempio su tutti il cambio di residenza, la sanzione sale al 100%, ridotta al 33% se si paga entro i primi 60 giorni dall’avviso. Se il cittadino non paga dopo aver ricevuto la comunicazione dal Comune, la posizione viene messa a ruolo e consegnata all’Agenzia delle entrate che provvede alla riscossione tramite cartella esattoriale (in questo caso il cittadino può decidere di pagare o se ritiene non sia corretto il calcolo, procedere con altre azioni, ad esempio un ricorso al Tar).

Il Comune prevede anche la possibilità del «ravvedimento operoso»: chi si accorge, entro un anno, di non aver pagato l’Imu, può correre ai ripari rivolgendosi sua sponte agli sportelli del Comune che in questo caso aiutano il contribuente prevedendo agevolazioni sulla sanzione. Tempo massimo per ravvedersi, per l’Imu 2018, è quindi giugno 2019.

Gli uffici sono a disposizione, per qualsiasi dubbio sul pagamento della tassa. Un servizio di cui hanno usufruito, nel corso del 2017, 10.150 persone, con una concentrazione a maggio (1.800 utenti) e a giugno (2.300 utenti). In generale, per regolarizzare la propria situazione (non senza penali) ci sono 5 anni di tempo. Proprio in questi mesi sono infatti in corso «controlli capillari sui pagamenti del 2013» fanno sapere dal Comune di Bergamo.

Dimenticanze a parte, chi vuole pagare ha tutti gli strumenti a disposizione. E non essendoci state variazioni sul calcolo, quest’anno i cittadini non dovrebbero aver incontrato grosse difficoltà nella compilazione (se non ci sono state variazioni sui beni si può semplicemente copiare il bollettino dello scorso anno). Il Comune mette inoltre a disposizione un tool informatico che, collegandosi agli archivi comunali, calcola e genera automaticamente il modello F24 con cui procedere con il pagamento. Si chiama «Linkmate» e vi si accede dal sito www.comune.bergamo.it cliccando sull’icona «Tributi e catasto» e poi sulla pagina dedicata all’Imu. Nella stessa pagina vi è una seconda funzione che permette, inserendo gli importi delle rendite catastali, di ottenere il modello F24 precompilato.

La Tari

Pagata la tassa sugli immobili, è la volta dell’imposta sulla gestione dei rifiuti, la Tari. Segnatelo sul calendario: per chi non ha provveduto a pagare in un’unica soluzione lo scorso 16 luglio e ha deciso di pagare a rate, il 16 gennaio è la scadenza per il saldo. Il pagamento può essere effettuato utilizzando i modelli F24, allegati agli avvisi di pagamento, negli istituti di credito, Poste italiane, oppure online. Anche per la Tari si può utilizzare «Linkmate», lo sportello virtuale del contribuente.

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