Scuole anti Covid, lavori per un milione
«Useremo anche parchi e spazi comuni»

Si cercano margini di manovra, sfruttando al massimo ogni metro quadro, giardini compresi, ma anche i vicini parchi pubblici e sale comunali se sarà necessario.

Ogni disimpegno inutilizzato o ingresso secondario dimenticato potrà fare la differenza per combattere la diffusione del coronavirus nelle scuole. Perché gli spazi dovranno essere diluiti, gli ingressi separati e ordinati, rispettando le distanze di sicurezza. Per verificare in loco, l’assessore all’Istruzione Loredana Poli ha iniziato a visitare i 56 edifici scolastici di proprietà comunale, in vista della loro riapertura a settembre (con tutti i punti di domanda del caso, dato che ancora indicazioni ministeriali non ci sono). Si cercano margini di manovra, sfruttando al massimo ogni metro quadro, giardini compresi, ma anche i vicini parchi pubblici e sale comunali se sarà necessario. Il tour è stato inaugurato mercoledì 27 maggio, «ho visitato la scuola Diaz – racconta l’assessore –. Entro il 10 giugno, insieme ai responsabili delle scuole e dell’edilizia scolastica, dovremo aver visto tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado verificando lo stato dei luoghi per avere un’idea di quali interventi effettuare».

La Giunta sta lavorando ad una variazione di bilancio per sostenere i lavori extra per adeguare gli edifici alle misure di sicurezza anti-Covid. Un capitolo di spesa da 840 mila euro, considerando che per ogni scuola è stato fissato un primo budget di 15 mila euro, cifra che sale a 1 milione di euro con gli interventi che si faranno anche nei 12 asili nido comunali. È dunque partita l’opera di progettazione e confronto con i dirigenti scolastici dei 56 istituti della città: «Questo impegnativo lavoro è strettamente riferito alla situazione di emergenza sanitaria che accompagnerà il prossimo anno scolastico – rimarca l’assessore Poli –. Faremo una verifica dei locali che saranno concessi per le attività estive rivolte a bambini e ragazzi e una verifica finalizzata alla riapertura delle scuole a settembre. Lavoreremo sulla prima fase progettuale, individuando le aree di ingresso e uscita, zone di passaggio, sosta breve e prolungata, verifica di arredi e attrezzature. Oggi non abbiamo informazioni precise su come sarà la ripartenza, ma fermo restando che la competenza sull’organizzazione della scuola, gli orari e le attività didattiche è dei presidi, come Comune di Bergamo è necessario verificare gli spazi a disposizione. Non si potrà entrare a scuola in gruppo, ma con code distanziate, lo si vede già nei Paesi dove la scuola è ripartita».

Dimentichiamoci i nugoli di studenti al suonare della campanella. Le scuole dovranno pensare a una modalità Covid e il Comune di Bergamo è pronto a fare la sua parte, offrendo anche spazi aggiuntivi: «Sarà fondamentale curare il rapporto tra interno ed esterno, mettendo in sicurezza i bambini – premette Loredana Poli –. Al momento stiamo immaginando che le classi siano tutte da “sdoppiare”: se da 5 i gruppi diventano 10, dobbiamo ricavare nuove aule da laboratori e atri; ogni spazio che può essere attrezzato non deve essere trascurato. Siamo pronti a mettere a disposizione spazi comunali, in particolare quelli giovanili che si prestano alle attività scolastiche e che la mattina non vengono utilizzati. Penso allo spazio Hobbit in Celadina o a Monterosso, lo spazio in scaletta Darwin». Anche le aree esterne saranno valorizzate, «sfruttando al meglio i giardini e i cortili delle scuole – accenna Poli –. Da considerare anche i parchi pubblici, come già avviene nel parco Anna Frank e il vicino istituto Da Rosciate e nel parco Diaz con l’omonima scuola. In generale è richiesta flessibilità, pensando anche a nuove attività da proporre. In questo senso vedo molta collaborazione da parte degli istituti».

Si lavora sodo alla riprogettazione delle scuole, perché diventino luoghi sicuri per i più piccoli. La buona volontà rischia di scontrarsi però con i tempi della burocrazia. Ma l’assessore Poli è positiva: «Vogliamo realizzare gli interventi il prima possibile – conclude –. Il senatore di Italia Viva Davide Faraone ha presentato un emendamento al decreto legge sull’edilizia scolastica a breve in discussione. Se sarà approvato, per questi cantieri sarà introdotto il modello Genova, i sindaci avranno cioè il potere dei commissari per velocizzare le procedure. Se così sarà, potremo lavorare agevolmente. Anche su questo siamo in attesa di indicazioni dal Ministero».

© RIPRODUZIONE RISERVATA