Si spopola la Val Brembana
Crollo accelerato dal Covid: i dati

I tre Comuni maggiori - Zogno, San Giovanni Bianco, San Pellegrino - hanno perso 258 abitanti. Solamente a marzo 179 decessi, il doppio del 2019. Ma pesano anche le pochissime nascite. Il nodo della viabilità.

Un vero e proprio crollo demografico. I tre principali Comuni della Valle Brembana, già alle prese da anni con lo spopolamento, nel 2020 hanno dovuto fare i conti anche con i decessi dovuti al coronavirus. Zogno è sceso da 8.800 residenti a 8.700, ha visto morire 180 persone, di cui 87 nel solo mese di marzo. Nel 2019 i morti erano stati complessivamente 97, l’anno scorso si sono praticamente raddoppiati. Poche anche le nascite, ferme a 47. Solo il saldo tra immigrati ed emigrati ha consentito di recuperare qualche abitante. Il bilancio è sostanzialmente simile nei due comuni più a monte, San Pellegrino e San Giovanni Bianco, ormai lontani dai 5.000 abitanti che avevano superato ampiamente alcuni anni fa.

I dati più bassi degli ultimi anni

San Pellegrino ha perso 80 residenti, facendo segnare 97 morti, contro i 53 dell’anno precedente. Pochi anche qui i nati, fermi a 26. Idem San Giovanni Bianco sceso a 4.645 abitanti, dato che lo riporta indietro di decenni: qui le nascite sono state 22, il dato più basso degli ultimi anni.

«Purtroppo siamo tutti nella stessa situazione - commenta il sindaco di Zogno, Selina Fedi –. Le possibilità di lavoro nella media e bassa valle ci sono, a Zogno ma anche a San Pellegrino e San Giovanni Bianco. Le frazioni sono servite, da trasporti e scuole. E l’Amministrazione, grazie ai servizi, è riuscita a tenere in paese diverse famiglie. Ma sono le nascite a restare basse. Ormai non si va oltre uno o due figli, soprattutto se c’è un solo genitore che lavora».

Zogno, quindi, non sembra più riuscire ad arginare lo spopolamento dell’alta valle. Il saldo di immigrati ed emigrati resta comunque positivo, segno che ancora qualche famiglia trova soluzione abitativa sul fondovalle, più vicino al lavoro e alla città.

Decessi ora nella media

«Quanto ai decessi - continua il sindaco - dopo il dramma di marzo e aprile i numeri sono rientrati nella normalità. Da noi la seconda ondata di decessi per Covid non c’è stata sicuramente».

«Fino a 15 anni fa - commenta il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi - sia il nostro Comune sia San Giovanni Bianco superavano ampiamente i 5.000 residenti, toccando anche quota 5.400. Poi c’è stata la discesa, un crollo dovuto soprattutto al forte calo delle nascite e, sicuramente, quest’anno anche per l’emergenza sanitaria. Lo scorso anno eravamo riusciti a compensare le perdite con un saldo immigratorio positivo, quest’anno invece no».

Viabilità e lavoro

«I nodi fondamentali restano quelli del lavoro e della viabilità - continua il primo cittadino di San Pellegrino -. Opportunità di lavoro in valle ci sono ma molti, lavoratori e studenti, si spostano a Bergamo o Milano. Resta prioritaria una viabilità adeguata per evitare che le famiglie si spostino».

Quindi le considerazioni sull’andamento della mortalità dello scorso anno. Anche San Pellegrino, come i comuni confinanti, ha visto il picco di marzo, poi il rientro nella media.

«Da noi la seconda ondata della pandemia non si è praticamente vista - commenta - facciamo così fatica a giustificare le attuali restrizioni che rischiano di creare altri danni e problemi sociali. Forse basterebbero distanziamento e mascherine. Ha fatto bene Regione Lombardia a chiedere una deroga».

Calo fortissimo di nascite a San Giovanni Bianco. «Il trend è simile a tutto il fondovalle - dice il sindaco Marco Milesi - e in corso da alcuni anni. Abbiamo, invece, notato un elemento positivo: ovvero la forbice tra immigrati ed emigrati si è ridotta. Ci sono coppie che sono venute ad abitare in paese, grazie alle possibilità di lavoro. E anche per questo gli affitti in centro sono sostanzialmente saturi».

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