Spese per l’emergenza e mancate entrate
Il Covid pesa sul bilancio per 15 milioni

Tra mancate entrate e aumento delle spese legate all’emergenza il Comune ha trovato l’equilibrio grazie ai trasferimenti garantiti dallo Stato. Gandi: «Abbiamo garantito servizi per famiglie e imprese in difficoltà».

Più che gli «equilibri di bilancio» quest’anno il Comune di Bergamo ha affrontato i salti mortali di bilancio. L’emergenza coronavirus ha rivoluzionato il collaudato andamento tra entrate e uscite portando un fardello di oltre 15 milioni di euro sulle casse di Palafrizzoni. Una situazione inedita e anomala, che l’amministrazione è riuscita a tamponare grazie ai contributi arrivati dal governo, fondamentali per assicurare sostegno a famiglie e imprese in difficoltà. Ma anche le offerte di solidarietà garantite dai privati, come i 10 milioni del bando Rinascimento lanciato da Intesa SanPaolo.

È ancora difficile capire cosa succederà nei prossimi mesi. Il quadro economico, complice la crisi, potrebbe peggiorare. E in quel caso i conti dovranno essere nuovamente rivisti. Nel frattempo l’assessorato al Bilancio ha lavorato per trovare un equilibrio dei conti da qui alla fine dell’anno.

Le mancate entrate sono notevoli. Si parte con una riduzione di 2 milioni di euro dall’Imu. Manca un milione anche dalla tassa di soggiorno, perché le misure di contenimento hanno causato una contrazione del turismo. Nel primo semestre sono stati lasciati per strada anche 900 mila euro dall’imposta di pubblicità sulle pubbliche affissioni. Meno un milione anche dall’addizionale Irpef e 100 mila euro per la riduzione prevista dal fondo di solidarietà comunale.

La voce che ha risentito maggiormente della chiusura totale, come previsto, è quella relativa alle sanzioni del codice della strada. Niente auto in circolazione per mesi, niente multe per 4,6 milioni di euro. Considerando che la metà delle sanzioni rilevate dalle telecamere all’ingresso delle zone a traffico limitato sono riconducibili ai turisti, il calo degli incassi continuerà anche nei prossimi mesi. 1,9 milioni di euro sono le minori entrate per le mense, rette degli asili nido e proventi dei centri diurni per i disabili. 200 mila euro in meno dalla chiusura degli impianti sportivi durante il lockdown.

Piangono anche i dividendi delle società partecipate. Quest’anno non sono arrivati 900 mila euro da Sacbo, società di gestione dell’aeroporto di Orio, 2 milioni da Atb mobilità e 200 mila euro da Bergamo Mercati. Solo A2A, reduce da un anno straordinario, ha garantito 400 mila euro.

Tutte queste mancate entrate sono state compensate dall’aumento dei trasferimenti statali. Complessivamente 14,1 milioni di euro, così distribuiti: 7,4 milioni di euro del fondo per i Comuni delle province più colpite dal Covid-19, 4,5 milioni di euro del fondo per assicurare gli enti «lo svolgimento delle funzioni fondamentali», 2,2 milioni di altri trasferimenti per la mobilità e le attività educative.

Oltre alle mancate entrate, Palafrizzoni ha promosso una serie di interventi per rispondere alle richieste di aiuto dei cittadini durante l’emergenza: 643 mila euro in misure urgenti di solidarietà alimentare, 400 mila euro per il lavoro straordinario e l’acquisto di mascherine, 405 mila euro per la sanificazione, 300 mila euro per il fondo di Mutuo Soccorso, 50 mila euro di contributi agli over 70, 100 mila euro per la campagna di test sierologici, 74 mila euro per spese connesse allo smart working, 300 mila euro di contributi ai servizi per l’infanzia e alle rette del Cre, 900 mila euro per interventi di adeguamento delle scuole in vista della ripresa dell’anno scolastico a settembre.

«Abbiamo fatto valutazioni ispirate alla maggiore prudenza e siamo pronti a nuovi interventi - spiega il vicesindaco e assessore al Bilancio Sergio Gandi -. Dobbiamo aspettarci che altre cose possano cambiare da qui alla fine dell’anno. Le entrate possono peggiorare, ma ci potrebbe essere un nuovo soccorso da parte del governo centrale, perché la crisi è un’incognita». Un aiuto, quello dello Stato, che secondo il vicesindaco è «fondamentale per non arrivare a un tracollo dei bilanci. Noi siamo un Comune di medie dimensioni e non dico che ce la saremmo cavata comunque, ma dobbiamo fronteggiare difficoltà inferiori rispetto a una metropoli. Chi vive quasi esclusivamente di turismo oppure chi ha perso una manifestazione di caratura internazionale quest’anno sarà in grande crisi». Secondo Gandi «un aiuto da parte del governo è naturale, ma va utilizzato bene. A mio avviso non dovrebbero essere coperti i buchi di bilancio: quei soldi vanno utilizzati per i servizi indirizzandoli ai bisogni effettivi della nostra comunità»

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