Stadio, posti in piedi nelle due curve
Iter terminato, a maggio via ai lavori

Ok della Giunta al Piano attuativo: ora manca solo l’ok del Consiglio comunale. Verranno posizionati seggiolini reclinabili. L’impianto avrà una capienza di 23.500 posti.

Avrà 23.500 posti, tutti a sedere, ma con il ma. I seggiolini previsti (obbligatoriamente) per legge nel restyling del nuovo stadio saranno di quelli reclinabili. Ergo, in curva si potrà anche stare in piedi, come richiesto dai settori più accesi della tifoseria nerazzurra. Una soluzione che sta prendendo piede in molti Paesi d’Europa e con modalità diverse: in Germania (Hannover e Hoffenheim) e prima ancora nel mitico Celtic Park di Glasgow, dove da un paio di anni c’è un settore (Safe standing, si chiamano) riservato a chi vuole assistere alle partite in piedi. Soluzione confermata anche da Roberto Spagnolo, direttore generale dell’Atalanta: «I seggiolini saranno di quel tipo, assolutamente in regola con le prescrizioni sui posti numerati», spiega. Poi è difficile immaginare che qualcuno obblighi gli ultras a stare seduti.


Un percorso iniziato nel 2015»

Intanto l’iter per il Piano attuativo dello stadio si è praticamente chiuso con l’approvazione in Giunta: «Ora tocca al Consiglio comunale tra un paio di settimane» spiega l’assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini, soddisfatto «per aver portato a termine un percorso iniziato nel 2015» con il bando di vendita del vetusto impianto di viale Giulio Cesare.

Sono state 5 le osservazioni al Piano: una è stata accolta (l’eliminazione del termine «perpetuo» contenuto nella relazione tecnica in merito all’affidamento della gestione del parcheggio interrato), tre parzialmente e una bocciata. I tre ok parziali si riferiscono ad aspetti di viabilità che «verranno meglio definiti in sede di progettazione» spiega Valesini. Nel merito: l’uscita del parcheggio prevista su via dei Celestini, il mantenimento della «bretellina» di via del Lazzaretto e la necessità di studiare nel dettaglio l’impatto (già comunque oggetto di uno studio specifico) sulla mobilità della zona in conseguenza della trasformazione dello stadio. Quest’ultima presentata dall’Ordine degli ingegneri.


L’altezza delle 2 curve nel mirino

È invece stata respinta l’osservazione che chiedeva di abbassare l’altezza delle curve perché influirebbe sui coni visivi verso Città alta e la Maresana. La questione verrà approfondita in sede di progettazione definitiva-esecutiva, ma l’altezza delle curve è conseguenza sia del numero dei posti necessari che delle norme di sicurezza. E considerato che margini di recupero non ci sono nelle due tribune, sottoposte a vincolo, i soli spazi di manovra sono sugli altri settori.

Le due curve potrebbero così arrivare a quasi 24 metri (sotto questa quota ci sarebbero problemi con l’impianto d’illuminazione), 7 in più dell’attuale altezza massima, determinata dalla recinzione: in sostanza un palazzo di 7 piani. Ad attenuare l’impatto d’insieme contribuirà sia l’eliminazione delle attuali torri con i riflettori, che arrivano a 34 metri, che la ridefinizione degli spazi delle due piazze e delle facciate della Pisani e della Morosini (la Nord e la Sud). Ora dopo il via libera dell’aula la palla passa all’Atalanta, che in realtà avrebbe potuto presentate la richiesta di permesso di costruire già nel tempo intercorrente tra adozione e approvazione. Potrebbe arrivare per fine mese, e allora comincerà il vero confronto su un progetto definitivo-esecutivo che potrebbe anche riservare novità. Per i primi mesi del 2019 verrà rilasciato il permesso di costruire e a maggio, a fine campionato, via al cantiere. Prima tappa, la demolizione e ricostruzione della Nord per l’inizio della prossima stagione.

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