Strade, Paladina-Sedrina
Ecco il conto: 421 milioni

M a se la realizzerà Anas se ne potrebbero risparmiare 75 di Iva. Tracciato di 6,3 km per il 75% in galleria, ma pesa di più il tratto in trincea.

La notizia cattiva: il terzo tratto della Tangenziale sud da Paladina a Botta di Sedrina (non più Villa d’Almè) costerà 421 milioni e rotti, iva compresa. Quella buona: «Se la farà l’Anas (che erediterà buona parte della viabilità provinciale - ndr), l’Iva è, come dire, per memoria» spiegano Riccardo Formichi e Giuseppe Viganò della ProIter, società che ha curato la progettazione definitiva (e pure la preliminare). Considerando che pesa per quasi 75 milioni, sarebbe sempre meglio che niente.

«Ora tutti sotto e tutti insieme per trovare i soldi» è l’esortazione del presidente della Provincia, Gianfranco Gafforelli, alla platea di sindaci della Valle Brembana presenti a Zogno alla presentazione del progetto. Che, in verità sarebbe partito da un costo di 90 milioni. I progettisti lo giudicano abbastanza fuori scala: «Non poteva funzionare» spiegano. E Gafforelli taglia corto. Cortissimo. «Abbiamo tirato fuori dal cassetto il progetto: io rispondo di questo, il resto è fuffa».

Il nodo della piana di Petosino

Nella fattispecie, l’attuale oggetto del contendere si sviluppa per circa 6,3 chilometri dallo svincolo di Valbrembo a quello di Villa d’Almè nord-Botta in territorio di Sedrina dove va a raccordarsi con l’esistente viadotto. Una sola carreggiata a due corsie da 3,75 metri (una per senso di marcia) più banchine laterali da 1,5 per una larhezza complessiva di 10,5 metri che colloca la strada in categoria C1.

Dei 6,3 chilometri ben il 75% è in galleria, ovvero 4,8 così suddivisi: 150 metri per le gallerie artificiali di Valbrembo e Sombreno, 1 chilometro e 25 metri quella naturale di Sombreno e 3,4 quella di Villa d’Almè. Il resto è in trincea: 1.500 metri, due terzi (1 chilometro) sono quelli della piana di Petosino che da sola incide per oltre 50 milioni sul costo finale. Un attraversamento delicatissimo per diversi motivi di natura idrogeologica, con costi decisamente elevati: basti pensare che in una strada di categoria C1 il costo medio è stimato in 27 milioni di euro. Qui siamo appunto a 50.

Il tracciato complessivo

Il tracciato dopo essersi staccato da Valbrembo, dallo svincolo oggetto dell’allargamento in corso della Treviolo-Paladina, attraversa la piana di Sombreno in trincea prima e poi in galleria per poi passare nella piana di Petosino (dove c’è pure da bonificare l’area dell’ex discarica Ghedini) e da qui alla galleria di Villa d’Almè che conduce a Botta di Sedrina dove l’innesto con il viadotto è garantito da due manufatti analoghi: uno da 220 metri a 4 campate direzione Zogno e l’altro da 260 a 5 campate direzione Valbrembo.

Sul percorso sono previsti due svincoli: una rotatoria a due livelli in corrispondenza con l’ex statale 470 tra Sorisole e Almè e uno a Villa d’Almè Nord-Botta sempre con l’ex 470. In termini di traffico, il terzo lotto della Tangenziale Sud (che punta parecchio a nord, in verità) conta su un un flusso stimato di 34mila veicoli al giorno tra gli svincoli di Valbrembo e Sorisole-Almè e di 26mila tra quest’ultimo e quello di Botta di Sedrina.

Il parere del mondo politico

Fin qui i numeri: «Cifre mostruose» le definisce Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino. «Ma bisogna trovare i soldi, in ogni modo. Ed è meglio se dell’opera si occupi Anas, che ha strutture più adatte». E che non paga manco l’Iva, sembra di capire. «Questa è un’opera fondamentale e tanto attesa per la valle, non dobbiamo cedere» incalza Jonathan Lobati, sindaco di Lenna e presidente della Comunità Valle Brembana, nelle vesti di padrone di casa.

«Voglio essere chiaro, per spazzare via ogni dubbio magari emerso durante l’ultimo consiglio provinciale: per noi questa opera va fatta» ripete Gafforelli. In prima fila il delegato alla Viabilità, Marco Bonomelli, annuisce. E la precisazione del presidente della Provincia pone fine alla querelle con il leghista Gianfranco Masper: «L’opera va fatta e va fatta tutta, sennò abbiamo buttato via i soldi prima».

E il prima si riferisce ai vari interventi di potenziamento della Tangenziale Sud, compreso quello in corso da Treviolo a Paladina: «Perché questa è un’opera di interesse provinciale» sottolinea il consigliere regionale leghista Alex Galizzi, presente insieme al collega pentastellato Dario Violi e a Paolo Franco (Cambiamo!) che allarga ulteriormente l’orizzonte. Forse troppo, considerando che arriva alla Bergamo-Treviglio. Ma quando ricorda «che una somma come 421 milioni non si è mai vista nella Bergamasca» a sottolineare le difficoltà nel trovarla, tutti i torti probabilmente non li ha.

Qualche perplessità non sull’opera ma sul disegno complessivo della viabilità e dello sviluppo della valle arriva da Giorgio Cavagna, sindaco di Serina, mentre il collega di Villa d’Almè Manuel Preda non ne ha. Nemmeno sui costi: «Se servono a minimizzare l’impatto». Posizione condivisa dal primo cittadino di Branzi, Angelo Rossi, e dal vice di Zogno, Giuliano Ghisalberti: «Ora lavoriamo tutti insieme per il risultato». Prima tappa, forse fine anno, quando l’iter del progetto definitivo potrebbe terminare. Salvo complicazioni. L’orizzonte temporale dell’opera è legato ai soldi, e ci sono 421 milioni di buone ragioni per essere preoccupati.

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