«Sulla zona rossa aspettavamo Roma»
Gallera sentito in Procura a Bergamo

L’assessore regionale al Welfare sentito per circa tre ore come persona informata sui fatti dai pm di Bergamo. Lui: «Un atto di collaborazione». Venerdì 29 maggio sarà il turno di Attilio Fontana.

«Se sono preoccupato? No, ma non scherziamo. Conosco i fatti, veniamo a fare i testimoni. La magistratura sta approfondendo e noi siamo persone che conoscono i fatti. Un atto dovuto». L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera sorride solo con gli occhi, sotto la mascherina azzurra, quando scende dalla Kia grigia scuro all’ingresso della Procura che dà su piazza della Libertà.

Sono le cinque del pomeriggio spaccate. I pm del pool che indagano per epidemia colposa (oltre che per lesioni e omicidio colposo), tra cui Silvia Marchina e Paolo Mandurino, coordinati dal procuratore facente funzione Maria Cristina Rota, lo stanno attendendo ai piani alti dell’ufficio di Piazza Dante per sentirlo come persona informata sui fatti sui fronti caldi dell’inchiesta bergamasca: la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano e la sua riapertura quattro ore dopo nel bestiale pomeriggio del 23 febbraio; la gestione dei pazienti Covid e di quelli delle Rsa; la mancata istituzione della zona rossa nella prima settimana di marzo in Valle Seriana, ad Alzano e Nembro. Una marcia indietro politica, la mancata istituzione, sancita dalla zona arancione proclamata dal governo il 9 marzo ma che ha lasciato aperto il capitolo delle responsabilità sul dietrofront in Valle Seriana, con i militari già di stanza nella Bassa. «Un atto dovuto», come persona informata sui fatti, dice della sua convocazione sull’uscio della Procura, e quelle restano le sue uniche parole dell’intero pomeriggio. Quando esce dagli uffici dei pm, tre ore e un quarto dopo, attorno alle 20,15, l’assessore è scomparso. Ha dribblato i cronisti in attesa, facendo uscire da solo l’autista a bordo dell’auto che lo ha accompagnato a Bergamo, guadagnando un’uscita secondaria e lasciando Bergamo con un’altra auto di servizio.

La mancata zona rossa
La parola d’ordine degli inquirenti del pool è «No comment». Riserbo assoluto da parte dei pm che hanno sentito l’assessore, così come nei giorni scorsi dal procuratore facente funzione. Ma nelle tre ore e rotte di «audizione» di Gallera come testimone, gli inquirenti avrebbero toccato tutti i fronti d’indagine, concentrando l’attenzione sulla mancata istituzione della zona rossa. «Aspettavamo Roma», la decisione del governo, avrebbe spiegato l’assessore Gallera agli inquirenti, ribadendo in sostanza quanto già dichiarato nelle scorse settimane, cioè di aver scoperto tardivamente, a giochi ormai fatti, che anche la Regione avrebbe potuto prendere la decisione di chiudere la Valle Seriana.

L’accusa del vicesindaco
E la chiusura-riapertura del ps di Alzano? Riserbo assoluto sul contenuto delle risposte, ma è presumibile che l’assessore abbia ribadito a grandi linee quanto già dichiarato dal direttore generale al Welfare Luigi Cajazzo, sentito in Procura il 30 aprile. E che cioè c’era il rischio di avere almeno un contagiato in ogni pronto soccorso lombardo e che perciò chiuderli per precauzione avrebbe significato azzerare l’attività di urgenza ed emergenza nei confronti di tutti i pazienti. Da qui la decisione di riaprire il pronto soccorso di Alzano «in accordo con la direzione di Asst Bergamo Est». Ma ad attendere Gallera a Bergamo non sono state solo le domande dei pm. Anche la protesta-sfogo del vicesindaco di Valbondione Walter Semperboni, arrivato con la fascia tricolore, che a marzo ha perso il padre per Covid, dimesso e di nuovo ricoverato all’ospedale di Piario fino alla sera del decesso. «Gallera se ne deve andare, ho fatto 15 ore all’ospedale di Piario dove nessuno del personale aveva le mascherine. Altro che dormire sonni tranquilli, mio padre purtroppo non si sveglia più». Poi ha cercato di avvicinare l’assessore al suo arrivo «Vergogna, non mi ha mai risposto al telefono», ha urlato all’indirizzo di Gallera. Ma l’assessore era già entrato in Procura, sarebbe uscito solo tre ore dopo. Su un ’altra auto e senza parole.

Fontana in Procura
Salvo cambi di programma dell’ ultima ora per impegni istituzionali già fissati, aleggiati fino a ieri a tarda serata, stamattina in Procura comparirà il governatore della Regione Attilio Fontana che al pari di Gallera verrà sentito come persona informata sui fatti. Dopo Fontana sarà il turno del presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, convocato come teste. L’ audizione di Bonometti verrà fissata nelle prossime ore ed è presumibile che gli inquirenti affronteranno il tema della mancata zona rossa in Valle Seriana dalla prospettiva di Confindustria.

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