Tar, ricorsi in calo: 946 nel 2019
Molti riguardano i flussi migratori

I dati dell’anno giudiziario del Tribunale amministrativo regionale del distretto di Brescia, cui fa capo anche Bergamo: nel recente passato la media era stata di circa 1.500 l’anno. Dal 2010 smaltiti 5.642 arretrati. Organico ancora sotto: mancano tre magistrati.

Quindici fascicoli sono metaforicamente sul tavolo addirittura dal 2010, un decennio fa. Ma la macchina in realtà non è più così ingolfata, nonostante le carenze d’organico. E la produttività aumenta, mentre i ricorsi s’abbassano.

Con questi ingredienti, la giustizia amministrativa nel distretto di Brescia – cui appartiene anche Bergamo, insieme a Mantova e Cremona – sembra aver preso un buon abbrivio: sono le sensazioni che filtrano dall’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar di Brescia, dove venerdì 21 febbraio alle riflessioni si sono affiancati i numeri. Parecchie cifre, ma indicative. Come i ricorsi pendenti, il dato più monitorato perché dà il polso della situazione sugli arretrati, e di riflesso sui tempi della giustizia: a fine 2010 erano ben 7.879, mentre al termine del 2019 se ne contano «solo» 2.237, cioè il 71% in meno (meno 5.642 in termini assoluti).

Un trend che è frutto anche e soprattutto del calo dei ricorsi: sono stati 946 nell’ultimo anno, mentre il recente passato ha visto una media attorno a quota 1.500, con punte sino ai 2.537 del 2015. Calano, in realtà, anche i ricorsi «definiti»: nel 2019 sono scesi a 1.335, rispetto ai 1.588 del 2018, o addirittura rispetto ai 4.964 del 2010. Risultati «positivi, oltre che sotto il profilo quantitativo, anche per la qualità delle decisioni», rimarca nella relazione d’apertura Angelo Gabbricci, presidente – nominato lo scorso giugno – del Tar di Brescia. Nessuna polemica quest’anno, dopo che nella cerimonia del 2019 l’allora presidente Roberto Politi (ora al Consiglio di Stato) aveva definito le istanze sui diritti fondamentali, in particolare sul tema dell’immigrazione, «penose litanie». «Nettamente escludo di poter esprimere, su temi che appartengono alla politica, un giudizio anche solo indiretto, non importa se contrastante o compiacente con le condizioni prevalenti – è invece la linea tracciata da Gabbricci –. Sono convinto che solo una manifesta estraneità del giudice rispetto alla politica possa incutere il necessario rispetto delle sentenze».

Sulla quotidianità del lavoro del Tar pesano le carenze d’organico: sono sette i magistrati in servizio a Brescia, contro i dieci previsti dalla pianta organica. «La piena copertura ci permetterebbe forse di dare una soluzione meno lontana da quella ottimale alle richieste di legalità e certezza giuridica», rimarca il presidente. Nella cerimonia c’è comunque qualche sferzata, spesso in punta d’ironia: «Devo esortare i difensori al puntuale e costante rispetto dei tempi per il deposito di atti e documenti», e sul tema l’invito «pur con rincrescimento, devo in particolare rivolgerlo all’Avvocatura di Stato», prosegue la relazione.

Ma quali sono i temi più caldi del contenzioso amministrativo? Sono quelli legati alla natura produttiva e laboriosa del distretto, con 77 ricorsi presentati nel 2019 sugli appalti, 73 in tema ambientale e 159 per le trasformazioni urbanistiche, e quelli connessi ai flussi migratori, con 259 ricorsi proposti da cittadini stranieri. Per Luigi Massimiliano Tarantino, consigliere del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa (l’equivalente del Csm), l’obiettivo è il «perseguimento di una giustizia amministrativa efficiente e tempestiva, e percepita come tale. La giustizia amministrativa è in buona salute, il piano di smaltimento dell’arretrato ha contribuito ad abbattere i numeri e proseguirà nel 2020. Ogni sentenza in ritardo fa male alla giustizia». Critica, a livello di organico (un avvocato in meno di quanto previsto dall’organico), è la condizione dell’Avvocatura dello Stato. Per Lionello Orcali, avvocato distrettuale di Brescia, «alla situazione di gravità dei numeri, si aggiunge la varietà delle tematiche cui l’Avvocatura è chiamata a trattare».

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