Taverna Colleoni, luce dopo la chiusura?
Trussardi: «Pronto a valutare un progetto»

Il presidente della casa di moda aveva già fatto una proposta a Ubi Banca 4 anni fa: «Situazione da vagliare, vediamo se ci sono le condizioni».

«Vedere quelle saracinesche abbassate in Piazza Vecchia fa piangere il cuore. La Taverna del Colleoni era il locale più bello di Bergamo, un ristorante prestigioso che dava lustro alla cucina bergamasca». Tomaso Trussardi, presidente della casa di moda del Levriero, non vorrebbe parlare della chiusura del locale di Pierangelo Cornaro e delle voci che lo danno in prima fila per il rilancio del ristorante. Poi, però, ammette che sono in tanti ad averlo interpellato dopo aver letto del suo presunto interessamento, e l’iniziale «no comment» lascia spazio alla volontà di chiarire come stanno le cose.

«Iniziamo col dire che la mia proposta di rilevare il locale risale a quattro anni fa, non è storia di questi giorni. Il mio era più di un interessamento. C’era un progetto concreto. Avevamo già predisposto studio di fattibilità, ristrutturazione degli spazi e business plan. Poi la banca (Ubi Banca è proprietaria dell’immobile, ndr) si è irrigidita sulle sue posizioni e l’accordo è saltato». L’imprenditore conosce bene le condizioni in cui la società di gestione del locale si trovava, costretta a cessare l’attività dopo un’intimazione di pagamento dell’Agenzia delle Entrate. «Ho fatto presente che o si interveniva velocemente o l’epilogo sarebbe stato drammatico. Quel che è accaduto mi dà ragione. La cronaca di un disastro annunciato».

Trussardi si dice «sinceramente dispiaciuto» per Cornaro («il nostro progetto prevedeva che lui potesse restare a lavorare con noi, ho la sensazione che in questa vicenda sia stato lasciato solo») e per la situazione che si è creata, ma lascia intendere che ora le condizioni sono cambiate. E non solo dal punto di vista economico. «Per rilanciare il locale servono centinaia di migliaia di euro, senza considerare i costi di affitto, che sembrerebbero in aumento. Gli spazi sono bellissimi ma va rifatto tutto, dagli impianti alla cucina. Vanno investiti molti soldi e bisogna ripartire da zero, con un progetto che faccia rinascere il ristorante. Servono investimenti mirati in grado di generare una nuova offerta e una clientela più ampia del passato». L’ipotesi di un suo ritorno in pista è plausibile? «Da buon bergamasco non dico mai di no prima di aver valutato la situazione ma bisogna vedere se le condizioni lo consentiranno. Diciamo che sono pronto a condividere un progetto di fattibilità, dovremo però ripartire da capo».

Le idee non mancano a Tomaso Trussardi, e nemmeno l’esperienza nel settore della ristorazione. Nelle attività del gruppo, all’indomani dell’operazione che ha portato il fondo QuattroR ad acquisirne la maggioranza, il food gioca un ruolo che potrebbe crescere. E andare oltre il ristorante e la caffetteria in piazza della Scala, a Milano. Trattoria di lusso e cucina italiana da valorizzare sono le nuove parole d’ordine, andando incontro a chi vuole mangiare bene a prezzi ragionevoli. Ubi Banca ha recentemente fatto sapere che negli spazi in Piazza Vecchia tornerà un ristorante di qualità. Il rischio che nel cuore del centro storico approdi un’attività commerciale non in linea con il prestigio del luogo sembra scongiurato. Se a dare nuovo slancio all’ormai ex Taverna del Colleoni sarà il marchio del Levriero, è tutto da vedere.

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