Terremoto, i pompieri bergamaschi
«Noi tra le macerie dell’albergo Roma»

«Siamo in una frazione di Amatrice, stiamo per raggiungere il centro storico. Qui è tutto distrutto, ci siamo solo noi. La strada principale è inaccessibile. Questa stradina secondaria che dobbiamo percorrere per raggiungere l’abitato è pericolante, là si vede un’auto sotto le macerie, dall’alta parte una casa è piena di fessurazioni».

È uno scenario apocalittico quello descritto da Enzo Pellegris, capo reparto dei vigili del fuoco di Bergamo. I pompieri bergamaschi sono al lavoro in prima linea nelle zone colpite dal sisma. Non è una frase di circostanza: fra di loro, infatti, ci sono alcuni dei 30 vigili del fuoco del gruppo Usar Lombardia. Usar sta per Urban Search & Rescue: sono vigili del fuoco addestrati per cercare gente sotto le macerie di edifici crollati. Dispongono di sofisticati sistemi di ricerca e di individuazione, con l’obiettivo di recuperare i superstiti intrappolati negli strati profondi delle macerie. Con tecniche specifiche di intrusione quali puntellamenti, azioni di taglio e frantumazione dei materiali edilizi, gli operatori Usar creano varchi tra le macerie sufficientemente ampi per consentire l’estrazione dei feriti rimasti imprigionati.

I vigili del fuoco del comando provinciale di via Codussi sono stati fra i primi a partire per il centro Italia. A gestire le operazioni, da Bergamo, il capo reparto Domenico Remonti: «Sono stati inviati dal nostro comando 22 unità e una decina di mezzi: alle 14,52 hanno varcato l’ingresso del centro storico di Amatrice». Destinazione: l’hotel Roma. L’edificio forse più noto del borgo reatino e tra i più gravemente colpiti. Sorto nel 1897, era entrato nella storia della cucina italiana come tempio della pasta all’amatriciana. Ora è al centro della cronaca per una delle più grandi tragedie degli ultimi anni.

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