Test a medici e infermieri
«Serve più personale»

Già effettuati una quarantina di prelievi all’Asst Papa Giovanni, si continua domenica 26 aprile. Ancora nulla a Treviglio e Seriate. Guerra: prevedere almeno 5 rinforzi.

Sono una quarantina i test sierologici già effettuati sul personale sanitario dell’Asst Papa Giovanni, e si conta che altrettanti siano quelli di oggi, domenica 26 aprile. «Non sappiamo se il ritmo dei test da processare aumenterà con il passare dei giorni, al momento siano intorno alla quarantina al giorno, per quelli avviati tra il nostro personale. Il nostro laboratorio di analisi ha anche processato i prelievi effettuati tra la popolazione, secondo gli elenchi di Ats, a Nembro, Alzano e ad Albino, circa 400 finora – spiega Giovanni Guerra, direttore del Laboratorio analisi chimico-cliniche dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo – . I risultati, per la popolazione, vengono inviati ad Ats che è incaricata di raccogliere i dati e poi distribuire gli esiti, quelli che riguardano il personale medico sono trasmessi agli interessati attraverso la nostra centrale dei Servizi sanitari. Siamo all’inizio, il lavoro che ci aspetta nei prossimi giorni sarà decisamente più ampio». In parallelo continua anche l’effettuazione dei tamponi sulle persone che entrano in ospedale per un ricovero, i dimessi e per il personale sanitario che rientra al lavoro dopo la malattia: per questi esami la competenza è della Microbiologia, che interviene anche sui test sierologici; il Laboratorio di analisi li processa, la Microbiologia li esamina e quindi vidima il referto.

La strumentazione di cui è dotato il Laboratorio di analisi del Papa Giovanni vanta un macchinario della DiaSorin (l’azienda che ha sviluppato il kit validato per il test sierologico messo a punto all’Ircss San Matteo di Pavia e scelto per queste analisi in tutta la Regione): è un’apparecchiatura che permette di sviluppare la «catena» di analisi in simultanea e quindi di produrre fino a 3.000 test al giorno. «In questo modo è garantito uno sviluppo dei test molto più rapido che con una gestione manuale. Ma sarà necessario prevedere un rinforzo a livello del personale», spiega Guerra.

Attualmente, al Laboratorio del Papa Giovanni ci sono 41 tecnici, 10 dirigenti, oltre il personale amministrativo e gli operatori ausiliari: un’ottantina di addetti in tutto che devono far fronte non solo al lavoro sui test sierologici, ma anche alle attività giornaliere ordinarie. «Qui si processano 6 milioni di analisi l’anno. Ora, in questi giorni, per i test sierologici che ci sono arrivati da Albino, Alzano e Nembro, più quelli effettuati sui nostri operatori, abbiamo lavorato in media circa 200 campioni al giorno. E si deve tenere conto che il lavoro su questi campioni prevede anche una parte manuale, effettuata dagli amministrativi: le provette vanno etichettate con il codice a barre, vanno immagazzinati i dati anagrafici della persone che hanno effettuato il test, inseriti nel database per procedere quindi alla catalogazione delle provette che vengono poi processate». Se, quindi, dalla prossima settimana, come è già annunciato anche dall’Ats, continueranno ad arrivare centinaia di test al giorno, «sarà opportuno prevedere un rinforzo di almeno 4-5 tecnici se si vogliono mantenere ritmi rapidi per processare i test».

Al Papa Giovanni, sia a Bergamo sia al presidio di San Giovanni Bianco, continueranno, intanto, anche i test agli operatori sanitari. Non sono invece ancora stati stabiliti i calendari per l’avvio di questi test nell’Asst Bergamo Est (che conta 4 presidi ospedalieri e ha un suo Laboratorio a Seriate) e all’Asst Bergamo Ovest, con i presidi ospedalieri di Treviglio e di Romano di Lombardia.

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