Test sierologici, assalto ai «privati»
E i tamponi? 90/120 euro

Migliaia di prenotazioni, i positivi agli anticorpi dovranno poi fare l’esame per escludere di essere contagiosi. La Regione non rimborsa.

La tanto attesa delibera regionale che apre ai test sierologici è arrivata martedì, e - di fatto - è già liberi tutti. Liberi, soprattutto, Comuni e aziende: da ieri il Pirellone autorizza screening collettivi, indagini che - attraverso test sierologici ora processabili anche da laboratori privati accreditati - mirano a identificare chi, all’ interno di una comunità, è venuto a contatto con il virus.

Cosa diversa dall’ identificare chi è ancora contagioso: per quello serve il tampone, e i cittadini o dipendenti che risulteranno positivi agli anticorpi stiano pronti a sborsare fra i 90 e i 120 euro per farlo in un laboratorio privato accreditato. La Regione è stata categorica: soldi per i tamponi ai privati, non ne mette. Ma libere anche le strutture accreditate di fare i test sierologici ai singoli cittadini: attenzione, è un’ opzione che la delibera lombarda non cita, contempla o disciplina. Anzi: l’ assessore al Welfare Giulio Gallera non fa altro che ripetere che il test non ha valore diagnostico e che quindi farlo su singoli cittadini è inutile.

Ma, visto che nero su bianco un divieto esplicito non c’ è, i laboratori hanno interpretato l’ assenza di divieto come una forma di tacito assenso, tanto da essere già ampiamente al lavoro. Anche, e soprattutto, nella Bergamasca.

L’ elenco delle strutture che già stanno testando i singoli cittadini è lungo e nutrito: fra gli altri Habilita, che effettua i test sierologici a 40 euro in 6 punti prelievo, ha già iniziato con circa ottomila prenotazioni registrate in pochi giorni.

Bianalisi, che ha 24 punti prelievo e offre i test a 36 euro, è partita ieri con una capacità di processare fino a 10 mila esami al giorno.

Synlab aprirà le porte dei suoi 11 punti a partire da domani offrendo due tipi di test sierologici: quello classico che individua i soli anticorpi IgG (prodotti nella seconda fase dell’ infezione) a 40 euro, e quello che individua sia gli IgG sia gli IgM (gli anticorpi prodotti nella fase acuta della malattia) a 67,50 euro. Si stanno organizzando per partire nei prossimi giorni anche Centro biomedico bergamasco (quattro punti prelievo) e Politerapica di Seriate: in quest’ ultimo caso la struttura offrirà sia il test sierologico che il test rapido, il cosiddetto pungidito.

Dopo giorni e giorni di pressing sulla Regione, i laboratori privati sono partiti tutti di gran lena, quindi, approfittando della grande richiesta: di cittadini che vogliono sapere se hanno sviluppato anticorpi ce ne sono a migliaia (vai a capire se sono migliaia anche i bergamaschi disposti a pagare 100 o 120 euro per il tampone).

Tanto è vero che si sono mossi pure i sindaci. I primi cittadini da giorni avevano nel cassetto fior fior di progetti (qualcuno pure già finanziato) per fare screening di massa su tutta la comunità: ma da Ats era arrivata la precisa richiesta di aspettare il nullaosta regionale.

E adesso che il nullaosta è arrivato, i Comuni partono. Parte, oggi, Canonica d’ Adda: già mille i cittadini iscritti al progetto del Municipio che affida ad Habilita l’ esecuzione dei prelievi (40 euro a cittadino) nel campo di calcetto di via Torino.

«Avevamo inviato il progetto ad Ats il 6 maggio - dice il sindaco Gianmaria Cerea -, ieri l’ abbiamo integrato con i dettagli richiesti dalla delibera regionale. Ci saranno due postazioni prelievo, due angoli accettazione, garantiremo distanziamento e percorsi differenziati.È tutto ben organizzato, e le prenotazioni arrivano copiose anche dai Comuni limitrofi».

Partirà il 25 maggio San Giovanni Bianco che, invece, grazie a una donazione di 120mila euro di Smipack offrirà i test ai cittadini: «Abbiamo aperto un bando per individuare il laboratorio che si occuperà di eseguire e processare i prelievi, e la gara si chiude il 19 maggio - spiega il sindaco Marco Milesi -. Stimiamo che con le risorse a disposizione potremo garantire il prelievo a circa 2.500 persone su una popolazione di 4.800 abitanti. Vedremo quanti aderiranno».

Ancora fermo, invece, il progetto di ricerca del Comune di Nembro - fra i più colpiti nella Bergamasca dall’ epidemia - e del centro medico Sant’ Agostino: l’ iniziativa, che prevedeva lo screening (gratuito) di tutta la comunità dopo una prima fase di verifica del test rapido su un microcampione di 400 cittadini, è ancora in standby.

E lo è da aprile. «Il comitato etico dell’ ospedale Papa Giovanni ha espresso alcune osservazioni sul nostro progetto. Ora ci riserviamo di approfondire il contenuto della delibera regionale» fa sapere il sindaco Claudio Cancelli. Partirà a breve, invece, la campagna di test sierologici nel Comune di Suisio, scelto dall’ ospedale Sacco di Milano per un’ indagine epidemiologica simile a quella condotta nel territorio di Vo’ Euganeo.

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