Test sierologici: è corsa in farmacia
A breve in arrivo anche i tamponi rapidi

Sono andati a ruba dopo le feste natalizie i cosiddetti «pungidito» per la ricerca degli anticorpi. I farmacisti: pronti anche per gli antigenici. Ats Bergamo: al via manca poco.

Dopo le tavole imbandite per Natale e i cenoni «allargati» di Capodanno – non sempre in regola con il Dpcm festivo – è boom di vendite di test sierologici. Nelle farmacie, dove si possono acquistare a poco meno di 20 euro, i test autodiagnostici – si tratta dei cosiddetti pungidito, l’esito certifica se, nelle settimane scorse, si è venuti a contatto con il virus – stanno andando letteralmente a ruba.

«Arrivano col contagocce, le scorte sono esaurite. E anche quando ne abbiamo qualcuno a disposizione, va sold out nel giro di poco» assicura il presidente dell’Ordine dei farmacisti Ernesto De Amici. E sul perché ci sia questa corsa al sierologico per l’autodiagnosi, i farmacisti non hanno molti dubbi. «Lo acquistano soprattutto persone, fra cui parecchi ragazzi, che vogliono sapere se si sono contagiate nel periodo delle feste, quando le misure di prevenzione non sono state rispettate alla lettera» spiega De Amici.

E mentre i test pungidito per la ricerca degli anticorpi vanno a ruba, le farmacie bergamasche sono ancora in attesa di sapere quando potranno attivare per i propri clienti il servizio tamponi rapidi. Parliamo dei tamponi antigenici: test che, intercettando le proteine del virus (l’antigene, appunto; il tampone classico cerca invece l’acido nucleico, l’Rna), possono accertare se si è positivi a Sars-Cov-2. E lo possono accertare nel giro di una decina di minuti, senza bisogno di esami di laboratorio: l’operatore sanitario appositamente formato utilizza l’ormai noto bastoncino per ottenere un campione nasofaringeo, lo inserisce in un dispositivo grande suppergiù quanto una carta di credito e attende di vedere comparire quelle lineette (modello test di gravidanza) che segnalano un’infezione in corso. Una procedura snella, facilmente eseguibile ovunque. Soprattutto nelle farmacie.

Che, però, sono ancora in attesa di poter partire con il servizio. Il perché dell’attesa è presto detto: Ats Bergamo deve pubblicare una nota che include alcune precisazioni tecniche alla circolare regionale emessa lo scorso 24 dicembre. Circolare con cui il Pirellone mette nero su bianco le linee guida per l’attivazione del servizio tamponi rapidi nelle farmacie. «La nostra nota sarà pubblicata a stretto giro, è davvero soltanto questione di ore – assicura Arrigo Paciello, direttore del Servizio farmaceutico territoriale di Ats Bergamo –. E il via libera alle farmacie sarà praticamente immediato: i farmacisti dovranno darci comunicazione dell’attivazione del servizio una settimana prima di partire, e poi varrà il silenzio assenso. Siamo in dirittura d’arrivo».

A contarci c’è un’ampia rete di farmacisti che, da tempo in attesa della nota di Ats e con la circolare di Regione Lombardia a disposizione da ormai un mese, non è stata con le mani in mano. «No, al contrario. Ci siamo già ampiamente mossi – assicura Giovanni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo -. È ormai da una ventina di giorni che stiamo lavorando ad un progetto ad hoc. In particolare, visto che sarà necessario garantire a chi risulta positivo al test rapido la prenotazione di un tampone molecolare classico, stiamo finalizzando accordi con laboratori di analisi accreditati. In questo modo i cittadini sono esonerati dal dover prenotare il tampone in autonomia». Quanto ai ritardi accumulati nell’attivazione del servizio Petrosillo rimarca: «È vero che siamo penalizzati rispetto ad altre province, che hanno già iniziato a offrire i tamponi rapidi in farmacia. Ma, dall’altro lato, appena partiremo saremo in grado di offrire un servizio uniformato su tutta la provincia, auspicabilmente con lo stesso prezzo - prezzo che stiamo definendo in queste ore - e senza farmacie che lavorino in ordine sparso». Già, le farmacie. Federfarma ha lanciato un primo sondaggio per capire quanti esercenti aderiranno al servizio: e secondo il monitoraggio, su un totale di 320 esercizi sparsi per la Bergamasca oltre 140 sarebbero interessati a proporre i test rapidi. «È un dato alto, considerando che abbiamo solo lanciato un primo sondaggio, peraltro in assenza di tutte le direttive da rispettare – sottolinea Petrosillo –. Siamo sicuri che, una volta arrivato il nullaosta definitivo, le farmacie aderenti saranno molte di più. Del resto la richiesta c’è, da tempo, e noi siamo solo in attesa di partire».

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