Tra i disabili e i vulnerabili l’80% ha già ricevuto la prima dose

Il punto di Ats Bg nell’incontro con l’assessore Locatelli. Legge 104, il 69% ha chiuso il ciclo. Di poco sotto (56%) chi ha patologie.

Praticamente, una copertura da immunità di gregge. Sia con la prima dose sia con la seconda, i disabili bergamaschi sono stati messi in sicurezza con margini importanti: su una platea di 35.692 persone che rientrano in questa categoria, in 28.627 - pari all’80% del target - hanno già ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid. E, di questi, 24.627 hanno chiuso il ciclo dell’immunizzazione anche col richiamo: in sostanza, il 69% dei disabili è pienamente coperto dalla vaccinazione.

Si tratta di persone che beneficiano della legge 104 (al comma 3, in punta di burocrazia), oppure che rientrano nelle misure B1 e B2 del fondo per la non autosufficienza, oppure di ospiti delle unità d’offerta sociali e sociosanitarie; se si guarda solo a chi è incluso negli elenchi della legge 104, la copertura sale all’82% per la prima dose (24.892 persone su 30.317) e al 70% per entrambe le dosi (21.286 persone).

Sono alcuni dei dati presentati ieri dall’Ats di Bergamo nell’incontro con Alessandra Locatelli, assessore regionale con delega a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, all’interno di un più ampio confronto con le associazioni che quotidianamente lavorano al fianco delle persone con disabilità. «Sulle vaccinazioni è stato fatto un lavoro importante – ha sottolineato Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo –. All’inizio c’è stato qualche problema, in particolare con i codici fiscali, ma presto risolto: ringraziamo la Regione, l’assessorato che con l’Unità di crisi regionale ha prontamente recepito le segnalazioni del territorio. Si sta ragionando anche sulla terza dose». Per Alessandra Locatelli, «sulle vaccinazioni è stata costante la necessità di collaborare tutti insieme: associazioni, familiari, la rete sociale, quella del welfare. Il territorio di Bergamo ha saputo organizzarsi anche in autonomia, con tavoli di confronto settimanali con le associazioni».

I vulnerabili

Una progressione importante, numeri alla mano, si osserva anche per gli «estremamente vulnerabili», categoria prioritaria per la vaccinazione composta da persone con seri problemi di salute pregressi. In sostanza, chi rientrava in quella famosa tabella decisiva a inizio campagna: persone con la sclerosi multipla o la distrofia muscolare, soggetti con diabete di tipo 1 o di tipo 2 che necessitano di almeno due farmaci, cittadini in dialisi, pazienti oncologici, persone con sindrome di down, persone in lista d’attesa o trapiantati di organo solido, solo per citare alcune delle voci più rilevanti. Su 43.360 bergamaschi in questa condizione, 34.494 - l’80% del target - hanno avuto almeno la prima dose; 24.456, pari al 56% della platea, anche il richiamo.

«Il mondo della disabilità lavora da tempo con la nostra agenzia – ha illustrato Giupponi introducendo l’incontro con l’assessore –, con cui abbiamo costruito un lavoro importante durante tutti questi mesi. Alle spalle c’erano già anni di collaborazione: quando ci sono le condizioni per costruire un dialogo, ciascuno con la propria responsabilità, si riesce a fare qualcosa di interessante per il territorio».

Sono 2.247 i posti accreditati nelle unità d’offerta sociali e sociosanitarie in Bergamasca, articolati tra 11 Rsd (residenze sanitarie per disabili), 21 Css (comunità sociosanitarie), 23 Cdd (centri diurni per disabili), 39 Sfa (servizi di formazione all’autonomia), un Cah (comunità alloggio handicap) e 19 Cse (centri socioeducativi).

I Piani di zona

«Il territorio bergamasco ha sofferto duramente in questi mesi, soprattutto nella fase iniziale della pandemia, ma è stato tra i primi ha rialzare la testa – ha sottolineato l’assessore Locatelli –. È stato possibile grazie alla forza dei cittadini e al raccordo tra sindaci, istituzioni e terzo settore. Abbiamo appena varato le nuove linee guida per i Piani di zona, strumento importante per la programmazione sociale: si coglie la volontà di fare rete con gli enti del terzo settore, le Ats e le Asst. A luglio si aprirà un bando regionale per il terzo settore, per supportare le perdite dell’anno appena lasciato. E nella revisione della Legge 23, è fondamentale il rafforzamento dell’aspetto sociosanitario: puntiamo a evitare la frammentarietà delle risposte in favore delle persone con grave disabilità».

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