Tragico schianto: addio al commercialista Carlo Paoli, 39 anni, era sposato da 2 mesi

L’incidente in scooter venerdì mattina in viale Giulio Cesare: era appena partito da casa per andare al lavoro.

Il medico ha cercato di rianimarlo per più di un’ora, praticandogli il massaggio cardiaco nella speranza che si riprendesse. Invece Carlo Paoli non ce l’ha fatta: è morto ieri mattina in viale Giulio Cesare, dopo che la sua moto è finita contro un’auto e lui – commercialista di 39 anni, sposato da soli due mesi – è stato sbalzato in avanti e ha picchiato la testa contro il palo del semaforo. L’incidente otto minuti dopo le 7: soltanto alle 8,10 il medico del 118 si è dovuto arrendere e il corpo del professionista è stato coperto con il telo. Illesa, ma chiaramente sotto choc, la donna di 49 anni che era alla guida della Fiat Panda grigia coinvolta nell’incidente.

La polizia locale si è occupata di ricostruire la dinamica, anche grazie alle telecamere della videosorveglianza comunale che hanno ripreso l’accaduto. Lo scooterone Malaguti 500 bianco di Carlo Paoli stava viaggiando da Monterosso, dove il motociclista abitava con la moglie in via Goisis 1, verso il centro città, dove il trentanovenne lavorava nel suo studio all’11 di via Masone.

Giunto all’altezza dell’incrocio semaforico con le vie del Lazzaretto a destra e Pietri a sinistra, la sua moto si è scontrata con la Panda che stava svoltando – in base appunto a quanto ricostruito dalla locale – verso sinistra. Il motociclista si trovava dunque alla sinistra dell’auto.

Nell’impatto Carlo Paoli è stato sbalzato in avanti, per poi cadere proprio all’altezza del semaforo, dove ha picchiato la testa: il casco, nell’urto, si è sganciato. Immediati a quel punto i soccorsi: il 118 ha inviato in viale Giulio Cesare l’automedica e l’ambulanza. Ma, come detto, ogni tentativo di rianimare il trentanovenne si è rivelato purtroppo vano: il suo corpo senza vita, una volta terminati i rilievi, è stato trasferito nella camera mortuaria del cimitero monumentale, come disposto dall’autorità giudiziaria che, fino a ieri, non aveva disposto l’autopsia. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

Carlo Paoli percorreva tutte le mattine il tragitto da via Goisis a via Masone per raggiungere il suo studio: in scooterone se c’era bel tempo, come ieri, oppure in macchina.

Conosceva dunque bene il percorso di soli due chilometri e mezzo che separano casa e lavoro, dei quali ieri aveva percorso soltanto i primi 900 metri. Anche la donna alla guida dell’auto si stava recando al lavoro: comprensibilmente molto turbata per l’accaduto, ha riferito di non essersi accorta della moto che stava sopraggiungendo e di essersela trovata addosso di colpo, quando ormai era troppo tardi. L’auto nell’impatto si è rigirata su sé stessa.

È toccato alla Polizia locale avvertire di quanto avvenuto la moglie della vittima, Silvia Mora; erano una coppia da diversi anni, ma i due avevano deciso di sposarsi soltanto due mesi fa, il 3 di settembre, coronando così il loro amore. Com’è immaginabile, una volta appresa la notizia, la donna è piombata nella più totale disperazione: ieri pomeriggio in tanti, parenti e amici, si sono presentati all’abitazione al secondo piano della palazzina di via Goisis 1 per starle accanto. «È stato un dramma improvviso, siamo tutti disperati», ha detto la mamma di Carlo Paoli lasciando l’appartamento di figlio e nuora.

Carlo lascia anche i fratelli Silvia di 24 anni e Andrea di 28. Nato il 30 aprile del 1982, era laureato in Management per l’impresa e dal 19 novembre 2013 svolgeva la professione di revisore legale. Iscritto all’Albo dei dottori commercialisti di Bergamo dal 13 marzo 2013, attualmente il commercialista faceva parte della Commissione imposte dirette e indirette. Anche tra i colleghi il dolore è stato enorme.

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