Treviglio, addio al medico Gatti
Esempio di umanità e professionalità

La commozione della città ai funerali del professore morto a 73 anni. Per 37 anni all’ospedale di Cassano.

Lo conoscevano tutti e lo stimavano a Treviglio e nella vicina Cassano d’Adda non solo per l’alta professionalità del suo impegno di medico ortopedico, anche per la umanità del rapporto con la gente: stiamo parlando del dottor Lorenzo Gatti, 73 anni, morto recentemente e di cui sono stati celebrati i funerali, uno straordinario esempio di vita al servizio della cura dei mali altrui, quelli delle rotture degli arti o di difficoltà motorie. E sono migliaia le testimonianze di quanti vi hanno fatto ricorso, sempre all’ospedale di Cassano - il luogo dove ha lavorato ininterrottamente per 37 anni – o presso i centri ex Inam di Treviglio di Ponte San Pietro.

Il dottor Lorenzo Gatti era un trevigliese doc. Laureatosi nel 1974 era subito stato assunto al reparto di ortopedia e traumatologia dell’allora ospedale Zappatoni di Cassano (oggi non più ospedale bensì centro di riabilitazione) e lì ha svolto ben 37 anni di intensa e costante attività, tra visite, interventi di chirurgia ortopedica e traumatologica. Sempre pronto, valido, professionale, preparato, molto attento e soprattutto amico dei pazienti e sua volta simpaticamente tollerante con i bisognosi di suoi interventi. All’ospedale cassanese ha operato fino al 2010, quando è andato in pensione, ricevendo costantemente segnali di amicizia e riconoscimenti di simpatia. Come si è notato anche ai funerali con molti ex colleghi.

Conclusa l’attività, lo si incontrava frequentemente in Treviglio, cordialissimo con chiunque, pronto a fare volentieri quattro chiacchiere sulla vita cittadina o su avvenimenti di ogni tipo: spesso con chi scrive ha discusso del giornalismo oggi, con l’abituale vena del lettore attento, critico, coinvolto e misurato. Come era nel suo carattere. Purtroppo da agosto le sue condizioni di salute sono peggiorate. Poi la morte, i funerali in basilica e la tumulazione nel cimitero cittadino dove l’avevano preceduto negli anni la moglie Elisa Ruggeri e il fratello maggiore Aldo. Lascia nel dolore due figli, Sebastiano e Marcello e la sorella Mariuccia.

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