Trovati spazi per i vaccini in 110 Comuni
Influenza, campagna al via a fine ottobre

Il direttore generale Ats Bergamo, Massimo Giupponi: «Le consegne delle dosi saranno scaglionate: si partirà con i più fragili, mentre per i bambini si utilizzeranno prevalentemente i vaccini spray».

Piano vaccinale contro l’influenza: sono 270 i medici di medicina generale che hanno comunicato di non poter erogare la somministrazione nel proprio ambulatorio, e l’Ats di Bergamo è al lavoro per organizzare spazi alternativi.

Si calcola che per questi 270 medici la platea degli assistiti aventi diritto alla vaccinazione perché rientrano nelle categorie individuate dal ministero arrivi a quota 95.000: il numero dei medici- 270 su oltre 650 professionisti, circa il 40% del totale, come aveva anticipato sabato 29 agosto «L’Eco di Bergamo» - che hanno bisogno di spazi alternativi ai loro ambulatori è emerso dalla consultazione condotta tra luglio e agosto dall’Agenzia di tutela della salute di Bergamo, tramite un questionario inviato a tutti i medici di medicina generale. In questi giorni sono in corso sopralluoghi e verifiche su spazi e luoghi che i Comuni interessati, sono 110, stanno mettendo a disposizione per i medici che non vaccinano negli ambulatori ed entro fine settembre, fa sapere l’Agenzia di tutela della salute di Bergamo, verrà presentata la mappa delle sedi vaccinali.

«Abbiamo condotto un’attenta analisi del territorio e delle esigenze della popolazione, sondando con più interlocutori la possibilità di avere spazi da mettere a disposizione di quei medici di medicina generale che non potranno utilizzare il proprio ambulatorio – spiega Massimo Giupponi, direttore generale dell’Agenzia di tutela della salute –. Abbiamo così individuato oltre cento postazioni che stiamo puntualmente verificando per arrivare a fine settembre con la predisposizione di una mappa dettagliata delle sedi in cui ciascun medico potrà vaccinare e, naturalmente, gli orari a disposizione. In questi giorni si stanno effettuando i sopralluoghi, che sono in via di ultimazione, e stiamo riscontrando una grande collaborazione. Abbiamo preferito evitare di occupare spazi come le palestre, per lasciarli in uso alle scuole e limitare così i disagi a studenti e insegnanti, puntando invece su più spazi, più piccoli, ma che comunque consentano di rispettare il necessario distanziamento e le norme di tutela contro il Covid. Questo anche per quanto riguarda Bergamo. Sono infatti in corso gli ultimi incontri per definire le necessità dei Comuni più grandi, sopra i 20 mila abitanti: non solo il capoluogo Bergamo, dove sono state individuate una quindicina di strutture, ma anche Seriate, Treviglio, Romano di Lombardia e Dalmine». Terminata questa fase di individuazione e verifica degli spazi, l’elenco, continua il direttore generale Massimo Giupponi, «verrà fornito ai medici interessati, paese per paese, città per città, e a quel punto saranno i medici che dovranno comunicare la calendarizzazione delle sedute di vaccinazione, con i relativi orari, e quindi i tempi in cui questi spazi messi a disposizione verranno occupati».

Non solo: l’Ats spiega anche che ha attivato un software dedicato ai medici di medicina generale, che potranno prenotare gli slot per i propri assistiti nelle diverse postazioni disponibili.

Lunedì 7 settembre intanto è previsto un confronto tra Ats e Asst: «Faremo il punto della situazione, per definire i piani che hanno presentato per le sedute vaccinali nei Presst e nei distretti – continua Massimo Giupponi –. È probabile che sarà ampliata la disponibilità in orari e sedute per aumentare il numero delle vaccinazioni fatte dalle Asst stesse lo scorso anno. La campagna partirà verso la fine di ottobre, le consegne delle dosi sono in via di calendarizzazione e saranno comunque scaglionate, si partirà con i più fragili, mentre per i bambini (quest’anno la platea della gratuità delle vaccinazioni prevede anche la fascia da 0 a 6 anni) si utilizzeranno prevalentemente i vaccini spray. Intendiamo anche poter garantire la possibilità di accedere senza problemi alla vaccinazione anche agli utenti che non rientrano nelle categorie aventi diritto alla gratuità e per questo stiamo valutando la possibilità di coinvolgere anche le farmacie. Con quali modalità, sempre nel rispetto delle competenze, non è ancora stato definito».

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