Uccide 73 tordi con richiami illegali
60enne brembano rischia 1500 euro di multa

Aveva un richiamo acustico radiocomandato. Fermato e denunciato lo scorso fine settimana a Crema.

Rischia fino a 1.549 euro di multa per esercizio di attività venatoria con mezzi vietati, cosa che gli è valsa anche una denuncia a piede libera presso la Procura della Repubblica di Cremona il sessantenne cacciatore bergamasco (residente nella bassa Val Brembana) sorpreso nello scorso fine settimana dai carabinieri forestali della compagnia di Crema e dagli agenti della polizia provinciale di Cremona a utilizzare un richiamo acustico vietato dalla legge allo scopo di abbattere dei tordi (una specie di uccelli migratori).

Durante l’attività di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e alla repressione di illeciti e reati venatori nella zona dell’ambito di caccia del Comune di Romanengo, nel Cremasco, i militari e gli agenti si sono insospettiti per l’alto numero di tordi, ben settantatré, abbattuti dal cacciatore, titolare di regolare licenza. I sospetti erano fondati, perché sull’auto del cacciatore è stato rinvenuto un richiamo acustico radiocomandato da un telecomando, un dispositivo che riproduce il suono stridulo e meccanico, detto anche «zizzo», caratteristico del tordo. Immediata la disattivazione del marchingegno e il contestuale sequestro del fucile e della avifauna abbattuta con denuncia alla Procura.

I richiami da caccia possono essere vivi (in questo caso di tratta di uccelli), sonori e inerti (sostanze che attirano la preda). Quanto ai dispositivi sonori come quello sequestrato, sono di libera vendita al pubblico e utilizzabili per finalità scientifiche o di educazione ambientale ma è assolutamente vietato il loro uso come richiami da caccia durante l’attività venatoria. n 

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