Va ridata dignità
al Pronto soccorso

Il Servizio sanitario nazionale (Ssn) è spesso oggetto di critiche perché, pur essendo un grande bene per l’Italia, non tutto fila sempre nel modo desiderato. Un problema importante è rappresentato dal funzionamento dei Pronto soccorso. Girano spesso foto di ammalati, anche gravi, che rimangono su una barella per ore senza essere visitati o di Pronto soccorso affollati con tanti richiedenti, che spesso hanno solo sintomi minori. Si è tentato di classificare i pazienti con cartellini di vario colore, dal bianco al rosso; ma anche questo ha sortito scarso effetto. Allo stato attuale tutti vorrebbero fare qualcosa, rendendosi conto che si tratta di un punto critico del Ssn, ma le idee sono ancora confuse, anche se molteplici. Può essere utile cercare di allineare i vari aspetti del problema per stilare delle proposte per un dibattito aperto a tutti.

Un primo punto che va sottolineato è la fondamentale importanza del Pronto soccorso. Non è così ovvia. Infatti, sono spesso i giovani medici che vengono reclutati per questa attività, «così fanno le ossa». È un principio completamente sbagliato. Bisogna ridare una dignità al Pronto soccorso. È l’attività medica più difficile e perciò quella in cui si può facilmente sbagliare. I medici del Pronto soccorso devono perciò essere i migliori e i più esperti. Deve essere considerato un punto d’arrivo e un onore far parte del Pronto soccorso. Deve essere la parte finale di una carriera di successo.

Per dare evidenza all’importanza del Pronto soccorso non vanno esclusi anche incentivi economici per il primario e per tutti gli operatori sanitari che ne fanno parte.Un secondo aspetto è la necessità che vi siano dei filtri. In altre parole, si deve governare l’afflusso al Pronto soccorso in modo che nel tempo si riduca il numero dei pazienti che vanno al Pronto soccorso in assenza di importanti problemi di salute. Per realizzare questo filtro occorre incentivare la funzione dei medici di medicina generale (Mmg).

Sono molte le Regioni in cui sono stati sperimentati con successo i raggruppamenti di Mmg che possono tenere aperto un ambulatorio per una buona parte della giornata e per tutta la settimana e soprattutto intervenire per le «urgenze» più semplici: medicare piccole ferite, ad esempio, o eseguire semplici test diagnostici già significa fare da filtro al Pronto soccorso. Occorre per questo avere un minimo di struttura, incluso un piccolo laboratorio con alcuni test per fare analisi di primo livello. Questa è una ipotesi, ma se ne possono fare anche altre.

Ciò che è importante è avere un filtro in modo che al Pronto soccorso accedano solo i pazienti che hanno bisogno di interventi che non possono essere realizzati a domicilio o negli ambulatori. Un terzo aspetto riguarda la messa in moto di un attento monitoraggio delle attività del Pronto soccorso. Oggi sono poco conosciute perché non esiste un sistema per raccogliere un campione significativo (diverse Regioni e diverse localizzazioni) dei Pronto soccorso in Italia. Si dovrebbero registrare alcune informazioni essenziali per capire qual è la frequenza delle varie categorie di pazienti che si recano al Pronto soccorso, qual è la diagnosi, quanti pazienti possono ritornare a casa, quanti vengono riferiti al proprio medico, quanti vengono ricoverati e in quali reparti.

Se i pazienti vengono seguiti in questo monitoraggio fino all’uscita dal Pronto soccorso o del ricovero ospedaliero, si potrà ricostruire il rapporto fra le diagnosi effettuate al Pronto soccorso e quelle convalidate o meno a livello ospedaliero dove sono disponibili ovviamente più risorse diagnostiche e soprattutto più tempo per impiegarle. Poiché nessuno è infallibile, tutti questi dati potranno permettere di realizzare un catalogo (anonimo) degli errori medici più frequenti. Questo catalogo disponibile online sarà consultabile e contribuirà a rendere meno frequenti gli stessi errori.

Un’attività di monitoraggio di questo tipo, poi, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio progetto di ricerca sulla valutazione e il miglioramento continui della qualità dell’assistenza. A tutto vantaggio dei pazienti.Sono solo alcune linee generali e generiche, ma è solo per indicare che è tempo per un approfondito dibattito che porti ad una riforma dei Pronto soccorso, una funzione fondamentale e irrinunciabile per un efficiente Ssn.

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