Vaccini, farmacie pronte: in Bergamasca 200 hanno dato la disponibilità

Si potrebbero somministrare fino a tremila dosi al giorno. Ma lo stop di Johnson & Johnson ha rinviato la partenza. De Amici: se si sblocca bene, altrimenti ci attrezziamo per altri vaccini.

Con il primo carico di Johnson & Johnson fermo nell’hub della Difesa a Pratica di Mare, ci sono 200 farmacie bergamasche in stand by. Federfarma Bergamo aveva già raccolto la disponibilità delle farmacie orobiche ad avviare la campagna vaccinale all’interno dei loro esercizi: campagna che fra città e provincia – dove l’adesione della categoria è stata pari al 65%, leggermente sopra la media nazionale – potrebbe marciare al ritmo di circa tremila somministrazioni al giorno, considerando una media di 15 vaccini al dì per 200 strutture.

Ma la sospensione di J&J ha di fatto rinviato la partenza. «Siamo in attesa, ci mancano soltanto i vaccini» assicura Giovanni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo.

«Dei 600 farmacisti bergamaschi che hanno aderito alla richiesta della struttura commissariale, una buona fetta ha già finito anche il corso di formazione - gli fa eco il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo, Ernesto De Amici –. Da parte nostra la disponibilità è massima. Se si sblocca Johnson & Johnson bene, altrimenti siamo disposti ad attrezzarci per inoculare qualsiasi altro vaccino».

La scelta di affidare alla farmacie la somministrazione di J&J deriva dalle caratteristiche particolarmente agevoli del composto americano: composto che non solo non richiede diluizione né richiamo, ma che può essere conservato in frigoriferi tradizionali, fra i 2 e gli 8 gradi. Attrezzature di cui le farmacie già dispongono. «Mi ripeto. Pur di accelerare la campagna di immunizzazione del nostro Paese, siamo pronti ad attrezzarci anche per la somministrazione di altri vaccini a nostre spese – ribadisce De Amici –. Ci sono farmacie bergamasche che hanno già acquistato moduli prefabbricati da allestire nei pressi dell’esercizio come sede vaccinale, c’è chi ha già acquistato gazebo, chi ha già preso in affitto locali idonei: questo per dire quanto la categoria sia desiderosa di dare il suo contributo. E non si creda lo si faccia per profitto: vogliamo contribuire alla campagna massiva del Paese».

A proposito di profitto: il protocollo nazionale prevede che alle farmacie italiane vadano sei euro a vaccinazione, più una quota che deve essere stabilita da ciascuna Regione. Federfarma Bergamo ha contribuito alla stesura dell’accordo quadro siglato a fine marzo con Governo e Regioni proprio per la somministrazione dei vaccini all’interno delle farmacie. Un accordo che ha almeno due punti salienti. Il primo è la possibilità per i farmacisti di occuparsi dell’intera vaccinazione senza la presenza di un medico: «Inizialmente non era così – spiega Petrosillo –. La prima ipotesi prevedeva la necessità di avere un medico in farmacia ad occuparsi dell’anamnesi. Con la legge di Bilancio si è invece scartata questa formula: i farmacisti devono seguire un corso di formazione tenuto dall’Istituto Superiore di Sanità e partecipare ad un’esercitazione pratica, al termine dei quali sono pienamente autorizzati ad occuparsi dell’intero ciclo vaccinale. Triage, inoculazione, registrazione della somministrazione sul portale».

Altro punto cardine su cui si basa l’accordo siglato il mese scorso è rappresentato dalle disposizioni logistiche: «Abbiamo lavorato affinché tutte le farmacie, anche quelle più piccole, possano aderire alla campagna – fa sapere il numero uno di Federfarma Bergamo –. Quindi chi non ha spazi riservati all’interno dell’esercizio dove occuparsi esclusivamente delle vaccinazioni può appoggiarsi a strutture esterne, inclusi gazebo o locali comunali, oppure somministrare i vaccini durante l’orario di chiusura al pubblico». Oltre al nodo delle dosi ferme in attesa del pronunciamento dell’Ema, c’è però almeno un ulteriore passaggio da chiarire: come si prenoteranno i cittadini per ricevere la vaccinazione in farmacia? Federfarma Bergamo fa sapere di essere in attesa di disposizioni regionali. Disposizioni indispensabili perché la campagna parta: secondo Federfarma nazionale, le circa 11 mila farmacie che hanno aderito alla campagna vaccinale in tutta Italia saranno in grado di somministrare, mediamente, tra i 15 e i 20 vaccini al giorno, per un totale che si aggira fra le 165 e le 220 mila vaccinazioni al giorno.

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