Vaccini, mancano 4.000 prof. Ragazzi, due su tre hanno aderito

Coperto l’85% del personale (docenti, bidelli e amministrativi). Sono 34.492 gli studenti che hanno ricevuto almeno la prima dose, 26.165 sono in attesa.

Dopo due anni scolastici azzoppati dalla pandemia, la prova del nove scatta a settembre. A Bergamo come in tutta Italia, la ripartenza delle scuole – in sicurezza, e soprattutto duratura – è una partita da non perdere. Forse «la» partita, per la posta in gioco, ed è in queste settimane che si pongono le fondamenta per costruire la svolta. Che passa inevitabilmente dalle vaccinazioni, quelle degli operatori scolastici – insegnanti, personale non docente – e quelle dei ragazzi dai 12 anni in su, i «vaccinabili» che abbracciano sostanzialmente la parte conclusiva delle scuole medie e tutto il quinquennio delle superiori.

A inizio aprile, su un target di 25.300 lavoratori della scuola bergamasca, avevano già aderito in 20.110 (circa l’80%) alla specifica campagna dedicata al mondo-scuola; qualcuno s’è poi aggiunto strada facendo, magari con la campagna «ordinaria» per classi d’età, e poi con le iniziative più recenti. Perché lo sforzo messo in campo dal sistema sanitario per immunizzare prof, bidelli e amministrativi – soggetti a rischio per le interazioni quotidiane, e in molti casi anche per l’età – è stato importante: oltre alla profilassi loro dedicata e avviata da marzo, tra 17 e 21 luglio in Bergamasca è stato consentito l’accesso libero agli hub vaccinali di Chiuduno e Dalmine per gli operatori scolastici non ancora vaccinati.

Se a inizio aprile mancavano all’appello circa cinquemila operatori scolastici, dunque, ora la platea dovrebbe essersi ridotta attorno alle quattromila unità, circa 85% come indicato dalla dirigente dell’Ufficio scolastico Patrizia Graziani. C’è tra l’altro un ulteriore aspetto da considerare, suggerisce per esempio il mondo sindacale: molti di questi lavoratori risiedono fuori Lombardia, soprattutto al Sud, ed è possibile che si siano vaccinati nelle ultime settimane (o abbiano prenotato l’inoculazione in agosto) nei propri luoghi d’origine.

L’altro fronte è quello degli studenti «vaccinabili», con una proiezione incoraggiante. La fotografia arriva incrociando due report di Regione Lombardia con i dati dell’Istat sulla popolazione residente: in sostanza, due terzi dei 12-19enni bergamaschi ha finora aderito alla campagna; già oggi, invece, oltre un terzo della platea ha avuto almeno la prima dose.

Numeri alla mano, appunto, secondo l’Istituto di statistica (dato aggiornato al 1° gennaio 2021) sono 91.967 i ragazzi tra i 12 e i 19 anni residenti in territorio bergamasco, mentre il «contatore» dell’assessorato al Welfare segnala che a ieri mattina le prenotazioni di questo target hanno toccato quota 60.657: e dunque il 65,96% ha aderito alla campagna (due ragazzi su tre). L’andamento delle richieste mostra diverse velocità: dal 9 aprile al 1° giugno le agende erano aperte solo per particolari classi di priorità (fragili e vulnerabili, per esempio), con 3.865 prenotazioni, dal 2 giugno è invece iniziata la fase massiva con 22.787 iscrizioni nelle prime 48 ore. Poi lentamente la richiesta è calata, sino al colpo di coda legato al green pass: tra 1 e 21 luglio (giorno precedente alla firma del decreto) la Bergamasca viaggiava mediamente a 349 prenotazioni quotidiane per questo target, quindi nei sei giorni successivi (più la mattinata di ieri) si sono avute in totale 11.179 adesioni, 1.800 circa in media al giorno.

Ma quanti di questi ragazzi, effettivamente, sono già stati raggiunti dalla campagna vaccinale? Le cifre della Regione, aggiornate a martedì sera, evidenziano che 34.492 bergamaschi tra i 12 e i 19 anni hanno già avuto almeno la prima inoculazione (pari al 37,5% dei 12-19enni residenti secondo l’Istat); di questi, in 10.361 hanno concluso il ciclo vaccinale anche con la seconda dose (vuol dire che l’11,32% dei 12-19enni residenti ha terminato l’immunizzazione). Calcolatrice alla mano, 26.165 aderenti sono in attesa della prima iniezione: verosimilmente la riceveranno a breve (tra domani e domenica sono stati messi a disposizione per la Bergamasca, già dai giorni scorsi, 19.300 ulteriori slot) e, considerato i tempi di richiamo di Pfizer, una gran parte potrebbe avere per metà settembre già anche il richiamo. Chi, invece, non ha ancora risposto all’appello? Sempre usando come base l’Istat, 31.310 ragazzi tra i 12 e i 19 anni non si sono prenotati finora: sono il 34,04% del totale, praticamente un terzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA