Variante indiana, verifiche anche
sul volo del 25 aprile

Ats al lavoro per tracciare i passeggeri a bordo dell’aereo da Amritsar atterrato a Orio prima di lunedì. Positivi isolati, nuovi tamponi per tutti entro metà mese.

Per ora gli unici cinque positivi accertati con la variante indiana del Covid presenti in provincia di Bergamo e in Lombardia, sono chiusi in isolamento alla Muratella di Cologno al Serio e non usciranno da lì finché il loro tampone non sarà negativo.

Ma non è detto che siano gli unici: in queste ore si sta lavorando per tracciare anche i passeggeri dell’ultimo volo (era il 25 aprile) proveniente da Amritsar, città dello stato indiano del Punjab, atterrato ad Orio al Serio prima di quello arrivato lunedì scorso. L’obiettivo è quello di mantenere la situazione sotto controllo e di circoscrivere il più possibile l’eventuale presenza in Italia della temuta variante che sta facendo numerosissime vittime nello Stato asiatico. Dopo che sono stati trovati sei positivi (uno con la variante inglese) all’arrivo al Caravaggio, quando invece alla partenza dall’India erano tutti «ufficialmente» negativi al tampone, la probabilità che ci fossero passeggeri infetti anche sul volo arrivato in Italia il 25 aprile, non è infatti da escludere a priori. All’opera non ci sarebbe solo l’Ats di Bergamo, ma tutte le strutture provinciali dei territori in cui sono residenti i passeggeri di quel volo. Sull’aereo atterrato il 4 maggio c’erano infatti solo otto viaggiatori residenti nella Bergamasca (nessuno dei sei positivi lo è), mentre gli altri 120 vivono fuori provincia e persino fuori regione, dall’Emilia Romagna al Lazio.

Nel frattempo tutti i viaggiatori sbarcati lunedì ad Orio al Serio sono in quarantena nei due Covid Hotel individuati dall’Ats, il Mercure di Bergamo e la Muratella di Cologno al Serio dove ci sono, tra gli altri, anche i sei positivi, in un padiglione dedicato. Alla fine della prossima settimana scadranno i 10 giorni di quarantena previsti dal Ministero della Salute; solo allora l’Ats sottoporrà tutti a un nuovo tampone molecolare: «Se non ci saranno situazioni particolari, non ne faremo altri prima della scadenza del termine», spiega il direttore generale di Ats Massimo Giupponi.

Chi sarà negativo potrà lasciare l’hotel e fare ritorno alla propria abitazione; chi invece risulterà positivo dovrà trattenersi almeno per un’altra settimana. La possibilità che il secondo giro di tamponi faccia emergere nuovi infetti è concreta: «Al momento non possiamo saperlo – dice ancora Giupponi –, ma è possibile che ci sia qualche positivo in più. L’unico dato che abbiamo riguarda il volo atterrato qualche giorno prima del nostro a Fiumicino; in quel caso, i positivi al secondo tampone erano tre volte più numerosi di quelli che lo erano al momento in cui sono atterrati».

Gli eventuali nuovi positivi dovrebbero essere tutti trasferiti nel padiglione dedicato alla Muratella, anche quelli che eventualmente fossero alloggiati al Mercure di viale Papa Giovanni, mentre i tamponi prenderanno di nuovo la strada dell’ospedale Sacco di Milano per il sequenziamento.

Intanto, positivi e non, sono tutti asintomatici e seguiti ogni giorno, seppure a distanza, dal personale medico e sanitario: «Ciascuno di loro – puntualizza Giupponi – è in contatto con il proprio medico di base per eventuali malattie croniche o prescrizioni di farmaci. In seconda battuta ci sono le Usca, pronte a intervenire, come peraltro è già successo, se dovessero esserci situazioni di malori, mentre qualora succedesse qualcosa durante la notte, è possibile rivolgersi alla guardia medica, che è già informata».

L’Ats ha poi assegnato al personale del Dipartimento di Prevenzione medica il compito di contattare quotidianamente le persone positive al Covid per accertarsi sul loro stato di salute, mentre ogni 2-3 giorni vengono contattati, per lo stesso motivo, anche gli altri. Inoltre, sono stati dislocati responsabili di Distretto di Ats e un assistente sociale per ciascun hotel, per fare fronte ad eventuali bisogni particolari delle famiglie, specialmente quelle che hanno bimbi molto piccoli. Per questo sono stati contattati anche alcuni rappresentanti della comunità indiana della provincia di Bergamo. «La sorveglianza medica è molto stretta – ribadisce il direttore generale di Ats –, così come l’assistenza, per rendere più sostenibile il soggiorno in hotel, che non è senz’altro facile da sopportare».

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